Accuse di mafia a Giuseppe Campanella, il tribunale di Roma indaga Massimo Giletti

Accolta la tesi del collegio difensivo del monrealese. L’accusa è di diffamazione aggravata

ROMA, 29 gennaio – La Procura della Repubblica di Roma formalizza la chiusura delle indagini a carico di Massimo Giletti e lo iscrive nel registro degli indagati con l’accusa di diffamazione aggravata ai danni della famiglia Campanella di Pioppo.

Lo rende noto il collegio difensivo di Giuseppe Campanella, costituito dagli avvocati Salvino Caputo, Francesca Fucaloro e Giada Caputo, che nel 2016 era stato definito dal noto conduttore televisivo come appartenente alla “pericolosa famiglia mafiosa dei Campanella” poiché vent’anni fa era stato condannato per favoreggiamento a Cosa Nostra. La frase era stata proferita da Giletti nel corso della trasmissione “L’Arena”, andata in onda sulla Rai, alla presenza dell’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta.

I familiari di Campanella, molto dei quali professionisti, operatori culturali, insegnanti, tutti soggetti incensurati, presentavano denuncia per diffamazione nei confronti del anchorman, che successivamente, nel corso di alcune trasmissioni dopo, ammetteva di essersi sbagliato e che non intendeva fare riferimento ai familiari di Campanella, in quanto non facenti parte del clan mafioso suddetto. Il sostituto procuratore della Repubblica di Roma, dopo oltre tre anni di indagini, presentava istanza di archiviazione affermando che Giletti non aveva inteso diffamare i familiari del Campanella. I difensori dei familiari di Campanella, che hanno curato tutte le indagini difensive e le dichiarazioni di numerosi testimoni, presentavano formale opposizione dimostrando che non esiste nel panorama criminale una famiglia mafiosa Campanella.

Il Gip del tribunale di Roma rigettava la richiesta di archiviazione e ordinava al Pubblico Ministero di avviare nuove indagini. Intanto il tribunale civile di Palermo condannava Giletti e la Rai a risarcire i familiari di Campanella per i gravi danni subiti sia moralmente, che nell'immagine. I difensori di Campanella producevano alla Procura della Repubblica atti investigativi ulteriori a dimostrazione della in fondatezza delle accuse mosse da Giletti. Oggi, come detto, la Procura della Repubblica di Roma, condividendo le tesi difensive degli avvocati, formalizzava la chiusura delle indagini e contestava a Giletti l’accusa di diffamazione aggravata nei confronti dell'intero nucleo familiare di Giuseppe Campanella, a supporto della gratuità e gravità delle accuse mosse dal conduttore televisivo. "Affermare in Sicilia - ha precisato Salvino Caputo - che un soggetto fa parte di una famiglia mafiosa, equivale alla morte civile. Questa è la dimostrazione di come non fare corretta informazione e di ricercare a tutti i costi audience e pubblicità, utilizzando la televisione pubblica".