Furti di carburante e false attestazioni ai danni dell'Ato rifiuti, 11 assoluzioni e 4 prescrizioni

La vicenda andava avanti da dieci anni. L'elenco completo degli assolti

PALERMO, 31 marzo – Si è concluso con 11 assoluzioni e quattro “non luogo a procedere” per intervenuta prescrizione il processo relativo ai furti di carburante e false attestazioni sui registri delle presenze e dello stesso carburante ai danni della fallita “Belice Ambiente SpA”, la società che fino al 2014 ha curato il servizio di smaltimento rifiuti nei 27 comuni dell'ex Ato Palermo 2.

Con una sentenza pronunciata ieri, il presidente Bruna Fasciana, della quarta sezione penale del tribunale di Palermo, ha messo fine ad una vicenda che andava avanti da circa dieci anni.
L'assoluzione, perchè “il fatto non sussiste”, riguarda Fabio Adimino (difeso dall'avvocato Giuseppe Pipitone), Bendetto Basile (difeso da Salvino e Giada Caputo), Salvatore Di Salvo (Oriana Leo), Massimo Giammona (avvocato Giuseppe Mammina), Salvatore Naimi (Mario Caputo), Salvatore Patellaro (Rosaria Messina), Santo Pipitone (Francesca Di Matteo), Francesco Vitanza (Salvino Caputo), Giuseppe Zimmardi (Antonio Canto).
Salvatore Naimi e Salvatore Patellaro, inoltre, sono stati assolti “per non aver commesso il fatto”.
Prescrizione intervenuta, infine, per Fabio Adimino, Alessandro ed Antonino Geraci (entrambi difesi dall'avvocato Carmelo Spallino) e Santo Pipitone.

I fatti risalgono al mese di febbraio 2014 quando a seguito di un esposto presentato da alcuni dirigenti della Societa’ Alto Belice Ambiente per un presunto consumo eccessivo di carburanti , i Carabinieri della Compagnia di Monreale , avviarono una complessa attivita’ di indagine , con l’utilizzo di sistemi di intercettazione telefonica ed ambientale e con la posa di video camere all’interno degli uffici e dell’autoparco comunale ove venivano custoditi gli automezzi. Nel frattempo i Carabinieri individuarono in flagranza, alcuni dipendenti che durante il tragitto per giungere in discarica si erano fermati per rubare il carburante. Dipendenti processati e poi licenziati.

Per gli attuali assolti il rinvio a giudizio era arrivato nel 2017 e riguardava una cinquantina di individui. Per molti di loro, frattanto, è intervenuta la prescrizione e la loro situazione si era quindi sanata. Per altri, invece, sono arrivate le condanne, ma non ancora definitive. Per i soggetti destinatari del provvedimento di assoluzione, invece, il processo è stato valutato nel merito.