San Giuseppe Jato, i migranti curano le aree verdi e le piazze

Lavoreranno a titolo gratuito: un modo per ripagare l’ospitalità

SAN GIUSEPPE JATO, 15 marzo – I migranti ripagano l’ospitalità prendendosi cura delle aree verdi. Il progetto, che ha preso il via nei giorni scorsi, vede impegnati 15 giovani richiedenti asilo ospiti del locale Centro di Accoglienza Straordinaria “Opera Pia Riccobono”.

Lavoreranno per sei mesi a titolo gratuito. Un modo per ripagare l’accoglienza data dalla comunità locale. La convenzione siglata tra il Comune e la Cooperativa “La Fenice” prevede anche la vigilanza delle aree verdi, la pulizia delle fontane pubbliche, la rimozione di erbacce, carta, foglie secche e cicche di sigarette. “Per sei mesi – spiega il sindaco Davide Licari – i giovani migranti saranno impegnati in diverse aree del nostro centro abitato. Abbiamo voluto così raccogliere l’invito del Prefetto Antonella De Miro e del Vice Prefetto Antonino Oddo”. L’obiettivo è, infatti, avviare percorsi per agevolare l’integrazione sociale dei migranti e superare al tempo stesso i lunghi periodi di inattività dei richiedenti asilo. Nei primi due giorni sono già state ripulite e curate l’area attorno al parco giochi, piazza Venezia e piazza della Libertà, dove il prossimo 21 marzo è prevista, tra l’altro, la scopertura di una targa in ricordo di Giuseppe Insalaco. Il progetto, partito nei giorni scorsi, vede all’opera 15 giovani provenienti da Gambia, Senegal e Nigeria, di età compresa tra i 18 e 30 anni.

E le attività si volgono sotto la vigilanza di un operatore comunale e con il coordinamento di Giuseppe Di Bella, geometra dell’Ufficio tecnico. Tutti i volontari sono inoltre coperti da un’assicurazione sugli infortuni ed hanno ricevuto in dotazione dal Comune le attrezzature necessarie alle attività di sfalcio e potatura. “Stanno dimostrando – fa sapere il sindaco – una grande voglia di rendersi utili. Alcuni di loro, che di mattina sono impegnati nelle frequenza di corsi di informatica, hanno dato disponibilità anche nelle ore pomeridiane. E sono convinto che questa esperienza farà bene a tutti, sia migranti che jatini”. Al termine del progetto i volontari riceveranno un attestato di merito. Un’analoga esperienza, denominato “Adotta un giardino”, era stata realizzata lo scorso anno nella vicina Piana degli Albanesi.

A San Giuseppe Jato e San Cipirello, nelle scorse settimane, i giovani migranti erano stati inoltre coinvolti nei festeggiamenti del “Carnevale jatino”. “E’ stata – racconta Valentina Petralia, responsabile della cooperativa “La Fenice - occasione di aggregazione e divertimento che ha dato spazio all’integrazione culturale. Gli organizzatori hanno, infatti, accolto gli immigrati, coinvolgendoli nell’allestimento dei carri e nelle coreografie musicali, favorendo lo scambio tra culture italiana e africana”.

 (fonte e foto: vallejatonews.it)