Amarcord: quando Mussolini fece visita a Monreale

Il 7 maggio del 1924 il Duce visitò la nostra città

MONREALE, 7 maggio – A poco più di due anni dalla “marcia su Roma”, agli inizi del 1924 il Fascismo non ha ancora compiutamente svelato il proprio volto di regime dittatoriale, autoritario e criminale.

Nella primavera di quell’anno, Benito Mussolini si reca in visita ufficiale in Sicilia, sbarcando dalla nave presidenziale “Dante” la mattina del 5 maggio a Palermo, dove riceve dalla popolazione un’accoglienza a dir poco entusiastica.

Alle consultazioni politiche che si erano svolte poche settimane prima, la lista del Fascio aveva conseguito nell’isola un’affermazione assai rilevante, ottenendo oltre 475.000 suffragi su un totale di circa 697.000 votanti, anche se nel capoluogo il risultato elettorale conseguito non era stato in effetti particolarmente brillante.

Nella terza (ed ultima) giornata del suo soggiorno palermitano, il Duce ha in programma una visita a Piana dei Greci - l’attuale Piana degli Albanesi - per prendere parte all’inaugurazione del nuovo bacino idroelettrico, la cui realizzazione faceva parte del progetto di potenziamento del settore elettro-irriguo avviato nel 1919 dal riformismo nittiano e portato avanti dal governo fascista.

Prima di recarsi nella cittadina italo-albanese, nelle prime ore della mattina del 7 maggio Mussolini giunge a Monreale, a bordo di una Fiat 519 alla cui guida è Felice Nazzaro, pilota automobilistico piemontese di grande valore, noto per la regolarità delle sue traiettorie millimetriche e la costanza di tempi sul giro (era infatti soprannominato “cronometro umano”).

Sulle pagine del Giornale di Sicilia il cronista presente sul posto racconta così l’evento: “La visita di S.E. Mussolini tra noi ha entusiasmato tutta la cittadinanza che anela di conoscerlo personalmente. Alle 5, la piazza Municipio era gremita di popolo festante e tutti i balconi di signore e signorine. Ancora non poco tempo prima dell’arrivo dell’on. Mussolini, la vasta piazza Vittorio Emanuele e la piazza Guglielmo presentavano un magnifico colpo d’occhio. Alle 6,15 l’attenti dato dalla tromba annunciava l’arrivo dell’on. Mussolini. L’immane folla prorompe in applausi entusiastici acclamando l’on. Mussolini che saluta romanamente mentre la musica suona l’inno Giovinezza. Il seguito è composto dai ministri Di Giorgio e Carnazza, dal Prefetto, dagli onorevoli Pietro Lanza di Scalea, La Bella e Scordia, dal capo di gabinetto Paolucci de Calboli. L’on. Mussolini […] si reca alla Cattedrale dove è atteso da monsignore arcivescovo Intreccialagli e dove il canonico cav. uff. Di Gesù, da perfetto conoscitore della Storia, la illustra nei suoi minuti particolari.

L’on. Mussolini, dopo avere ammirato molto il grande tempio, si porta nel Chiostro dove si sofferma alquanto a visitare questo magnifico gioiello d’arte. Dopo avere goduto il magnifico panorama della Conca d’Oro dal giardino comunale, S.E. ritorna al Chiostro dove riceve il corpo insegnante che gli offre un bel mazzo di fiori ed appone una firma nel libro d’onore. Il prof. Matranga con pensiero gentile offre due splendidi pressacarte di propria manifattura all’onorevole Mussolini, che ringrazia con una cordiale stretta di mano. Prima della partenza, a S.E. ha donato una sua poesia il cav. Giuseppe Di Gesù , dedicata all’eroe della Terza Italia. Dopo essersi soffermato in piazza Guglielmo per salutare le autorità ed il corpo insegnante, il Presidente del Consiglio, fatto segno a deliranti ovazioni di tutta la folla, è ripartito alla volta del bacino montano”.

È curioso notare come nel resoconto giornalistico manchi qualsiasi cenno o riferimento alla presenza ed al ruolo del sindaco di Monreale, Vincenzo Termini, che di ciò si lamentò con la redazione del quotidiano palermitano, su cui pochi giorni dopo viene pubblicata un’apposita nota di rettifica per rimediare a questa “dimenticanza”.