San Cipirello, il “Summer Carnival” finisce in rissa: il Comune interrompe la festa

Alcuni ragazzini erano ubriachi, tanti erano venuti solo per far chiasso

SAN CIPIRELLO, 6 settembre – Il “Summer Carnival” interrotto per risse ed eccessi di alcol. La manifestazione organizzata lunedì pomeriggio dal Comune e dall’associazione “Giovani jatini” è stata funestata da problemi di ordine pubblico.

Tre i vigili urbani in servizio costretti a tenere a bada un centinaio di minorenni, molti dei quali in preda ai fumi dell’alcol. Ragazzini e ragazzine di 13 e 14 anni con zainetti pieni di bottiglie di vino. Nonostante la giovane età dei partecipanti, sembra infatti che l’alcol scorresse a fiumi. Una festa dionisiaca degna dei “Baccanali” dell’antica Roma, dove però già nel 186 a.C. vennero vietati per ragioni di ordine pubblico oltre che morale. Duemila anni dopo a San Cipirello, città del vino per antonomasia, sono invece tornate di moda in occasione del carnevale. Che viene ripreso anche in versione stiva: la prima edizione risale al 2012. Ed i protagonisti sono perlopiù ragazzi tra i 13 e 18 anni. La manifestazione quest’anno è stata riproposta ed inserita un po’ audacemente nel programma dei festeggiamenti in onore di Maria Santissima Immacolata. “Tanti ragazzi sono impegnati per movimentare il nostro paese”, aveva scritto sulla sua pagina social il sindaco Vincenzo Geluso, che però raccomandava: “Divertitevi senza andare oltre, tutto sta a voi se ci saranno altre edizioni”.

Ed invece l’appello sembra proprio essere rimasto inascoltato: già un’ora dopo l’avvio della manifestazione si registrava la prima rissa in via Roma tra gruppi di minorenni locali e forestieri. Tanti giovani erano, infatti, appositamente venuti, oltre che da San Giuseppe Jato, anche dalla vicina Camporeale. “Il corteo, che seguiva il “carro discoteca” – raccontano alcuni testimoni – lasciava dietro di sé bottiglie di vino vuote”. E gli effetti hanno impiegato poco a manifestarsi: pugni, spintoni e graffi tra ragazzi, ma anche tra ragazzine. “Abbiamo soccorso – raccontano gli agenti di polizia municipale – alcune tredicenni che barcollavano per le vie del paese e le abbiamo riconsegnate ai genitori”.

Verso le 18 e 30, quando il corteo era ormai giunto in via Crimaudo, il Comune ha però deciso di sospendere la manifestazione. “C’erano tanti ragazzi che si stavano divertendo – racconta l’assessore allo Spettacolo, Vincenzo Randazzo -, ma c’erano troppi ubriachi venuti solo per fare chiasso”. Di qui la decisione di spegnere la musica ed interrompere la sfilata. Le risse però non si sono fermate. I gruppi di ragazzini e ragazzine sembra che abbiano continuato a darsele fino a sera, quando gli effetti dell’alcol cominciavano a svanire.

“Il nostro obbiettivo – spiegano gli organizzatori in un post su Facebook - era quello di far divertire tutti voi, ma purtroppo alla fine siamo stati costretti a terminare il nostro evento in anticipo per colpa di alcuni ragazzi che hanno deciso di superare tutti i limiti”.

Quanto accaduto lunedì pomeriggio sembra però essere solo la punta dell’iceberg della “movida jatina”, che da anni vede giovanissimi fare uso di alcol e droghe. Lo sanno bene le forze dell’ordine, che il mese scorso hanno effettuato diversi controlli. E lo sanno bene anche i medici del pronto soccorso del vicino Ospedale Civico di Partinico. Dove giungono ragazzi e ragazze di San Giuseppe Jato e San Cipirello, la cui sbornia sembra essere un obiettivo più che un incidente di percorso. E da lunedì lo sanno bene anche al Comune, dove assicurano: “Ci impegneremo – fa sapere l’assessore Randazzo - ad organizzare incontri con gli alunni delle scuole per spiegare i rischi legati al consumo di alcol”.