Partita ieri sera la “Settimana di Musica Sacra” del percorso Arabo-Normanno

Applausi per gli interpreti. Buona la risposta del pubblico. LE FOTO

MONREALE, 13 dicembre – Probabilmente non un piatto per tutti, ma uno per palati fini. Certamente un prodotto di grande qualità che pone Monreale nella zona dell’eccellenza della musica concertistica. La nona sinfonia in re minore di Joseph Anton Bruckner ed il Te Deum per soli, coro e orchestra, in do maggiore sono stati ciò che la Settimana di Musica Sacra”, giunta alla sua 57^ edizione, ha offerto ieri sera in cattedrale nella sua serata inaugurale. Interpreti gli orchestrali della Sinfonica Siciliana, diretti da Lior Shambadal, che dal suo podio, sotto il Pantocratore ha tenuto tutti incollati alla sedia per poco più di un’ora e quaranta di grande musica.

Buona la riposta del pubblico che ha gemito il duomo normanno, fino alle sedie in fondo. Il concerto è stato trasmesso in diretta da Monreale News sulla pagina Facebook.

Fatale anche a Bruckner la Nona sinfonia. Il compositore si dedicò quasi esclusivamente a questo genere di composizione e non riuscì mai a vederla eseguita perché morì anzitempo.

Con Shambadal ieri si sono esibiti il maestro del Coro, Piero Monti. Voci soliste: Arminia Priebe (soprano), Loredana Megna (contralto), Roman Payer (tenore), Thomas Faulkner (basso).

La Sinfonia n.9 sarà proposta, ma senza il Te deum, stasera alle 21 al Duomo di Cefalù e domani alle 21 alla cattedrale di Palermo. La Settimana di musica sacra da quest'anno e per altre due edizioni si terrà nei monumenti del percorso arabo normanno Unesco, grazie a un contributo dell'Assessorato regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana. Il consegnatario dei beni è il Centro regionale per il restauro. I monumenti sono il duomo di Monreale, la cattedrale di Palermo, il duomo di Cefalù, la Zisa, la Cuba.

La Sinfonia n.9 in re minore. (Durata: 63'). Bruckner compose i primi tre tempi della Nona tra il 1889 e il 1894, su abbozzi risalenti al 1887. Abbozzi per il Finale, la cui consistenza è largamente lacunosa se non approssimativa, sono databili dal 1894 al 1896, anno della morte. Teoricamente, anche considerando la lentezza con cui Bruckner componeva, non sarebbe mancato il tempo per dare una conclusione alla Sinfonia, ed è certo che l'autore vi pensasse. Di fatto, non lo fece, o non visse abbastanza a lungo per farlo. Furono anni molto difficili e penosi questi ultimi per Bruckner che continuò a insegnare all'Università e si pensionò invece da organista di corte dell'imperatore. Il compositore spirò nel 1896 proprio dopo una prova al pianoforte, nel tentativo di concludere la Nona Sinfonia. La Sinfonia, fu eseguita postuma a Vienna l'11 febbraio 1903, sul podio Ferdinand Löwe che aveva approntato una revisione dei primi tre movimenti, fu ripresa nella versione originale rivista questa volta da Robert Haas, sotto la direzione di Siegmund von Hausegger a Monaco il 2 aprile 1932. Il Finale, ricostruito nel 1986 da Nicola Samale e Giuseppe Mazzucca sulla base degli appunti lasciati da Bruckner, fu eseguito per la prima volta da solo nel mese di gennaio del 1986 dall'Orchestra Sinfonica della Radio di Francoforte diretta da Eliahu Lubal. La Sinfonia è così strutturata: Feierlich (Solenne), Misterioso; Scherzo: Bewegt, Lebhaft, Trio, Schnell (Mosso, vivace, Trio, presto); Adagio, Sehr langsam, feierlich.

Il Te Deum per soli, coro e orchestra (Durata: 24'). Bruckner compose in parte il suo Te Deum nel 1881 e lo riprese tre anni dopo, quando si avviava alla conclusione della Sinfonia n. 7,  concludendolo nel marzo del 1884. L'opera fu eseguita in forma cameristica al Musikverein di Vienna il 2 maggio di quello stesso anno; l'esecuzione con l'orchestra si ebbe nel gennaio del 1886. Bruckner dà vita nel Te Deum a una passionalità monumentale, a una religiosità travolgente che anticipa atteggiamenti creativi del primo Novecento. Sul frontespizio della partitura oltre alla definizione classica «per soli, coro, orchestra e organo, Bruckner indicò che l'opera era anche «per le lingue degli angeli, dei benedetti, dei puri di cuore e per le anime purificate nel fuoco». L'antico Inno in lode di Dio è diviso nei seguenti movimenti: Te Deum laudamus; Te ergo quaesumus: Aeterna fac cum Sanctis; Salvum fac populum; In Te Domine speravi;Non confundar.