C’è un po’di Monreale nell’affresco del ‘600 della Chiesa di Maria SS. Assunta di Castelbuono

Torna a nuova luce l’affresco restaurato e inaugurato nei giorni scorsi

CASTELBUONO, 8 aprile – Ha destato parecchio stupore tra gli appassionati d’arte, il restauro dell’affresco posto sulla facciata della chiesa di Maria SS. Assunta nella piazza principale di Castelbuono, che raffigura l’Assunzione in Cielo della Vergine.

Il restauro è stato finanziato dall‘azienda dolciaria Fiasconaro, nota per la produzione di panettoni, che ha consentito alla comunità castebuonese di ammirare - è proprio il caso di dire - sotto una nuova luce, l’affresco che si trova sotto il portico della Chiesa dedicata a Maria SS. Assunta del comune madonita.
Il restauro è stato eseguito da Michele e Angela Sottile della Poliarte Centro Restauro, che attraverso il consolidamento e la pulitura dei frammenti pittorici - che rischiavano di crollare - hanno portato alla luce particolari inediti, nascosti da secoli di sporcizia e incuria.
La scarsa possibilità di osservazione dei soggetti raffigurati, le sue condizioni di precarietà e la mancanza di fonti storiche non consentivano un’analisi stilistica certa che oggi, grazie all’intervento di restauro potrà cominciare a prendere corpo.
Da questo restauro sono apparsi nella loro naturale e primitiva fattezza, i volti dei personaggi, che fanno parte della scena raffigurata e la pulitura ha fatto riemergere l’immagine di un’anziana donna con le braccia incrociate al petto, probabilmente Sant’Anna che assiste all’Assunzione di Maria.

Tante le ipotesi ancora al vaglio degli studiosi, che dopo un’attenta e approfondita analisi potrebbero dare nuove e inaspettate risposte circa l’attribuzione di quest’opera della seconda metà del Seicento.
Il critico d’arte Gaetano Bonsignore della Soprintendenza Regionale di Palermo che ha partecipato alla tavola rotonda tenutasi dopo l’inaugurazione dell’evento insieme ad altri illustri ospiti, ha ipotizzato la possibile esecuzione dell’affresco per mano degli allievi della bottega del monrealese Pietro Novelli.
Nel campo delle possibili analisi o attribuzioni potrebbe essere preso in considerazione un aspetto, che riguarda la pittrice Rosalia Novelli, figlia del grande maestro monrealese, e in particolare una sua opera certa, un disegno, che raffigura la Raccolta della Manna, custodito alla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo, firmato sul verso “Rosolea Bono”, ossia col cognome del secondo marito della donna, Don Diego Bono.

La raccolta della Manna è una pratica presente nel territorio madonita, e chissà se Rosalia non abbia assistito alla raccolta della preziosa materia, tanto da eseguirne un disegno - il cui soggetto si discosta dai temi sacri trattati - durante un ipotetico soggiorno a Castelbuono per l’esecuzione dell’affresco.
Sappiamo che Rosalia Novelli dopo la scomparsa del padre terminò alcune opere lasciate incompiute e da valente pittrice quale era e per la fama dovuta ai suoi natali, eseguì opere commissionate da importanti confraternite e ordini religiosi della Sicilia, appare assai probabile quindi, che il vicino centro madonita possa aver chiesto a Rosalia di eseguire l’affresco della facciata della Chiesa dedicata a Maria SS. Assunta.
In merito all’affresco in questione è da notare la forte caratterizzazione dei volti - tornati a risplendere - degli apostoli presenti nella scena rappresentata, che sono certamente riconducibili alla ritrattistica di matrice novellina e ascrivibile alla figlia Rosalia, che dopo la morte di Pietro Novelli avvenuta nel 1647 continuò insieme ai suoi allievi la sua opera, ricalcandone i canoni paterni.
Sono tanti gli aspetti da studiare e approfondire di un’opera tornata alla pubblica fruibilità, icona di una memoria ritrovata e simbolo di rinascita collettiva di un luogo meta di tanti visitatori.
Vogliamo credere che l’ipotesi avanzata possa trovare riscontro, attraverso la ricerca di fonti storiche e confermarci, che una illustre monrealese abbia lasciato un segno indelebile della sua arte nella vicina Castelbuono.