San Cipirello, un bando per assegnare tre capannoni. Revocata la gara precedente

L’azienda Cogesi che aveva presentato un'offerta nel 2016 ha annunciato ricorso

SAN CIPIRELLO, 1 agosto – Pubblicato il bando per l’assegnazione di tre capannoni dell’insediamento “Libero Grassi”. I fabbricati da assegnare in contrada Bassetto sono grandi mille metri quadri ciascuno e fanno parte del complesso dell’ex area artigianale “Sirap”.

 

A valutare l’ammissibilità di ogni richiesta sarà una commissione. Il canone d’affitto annuale da pagare al Comune è di 11.880 euro per i primi 5 anni. Successivamente gli assegnatari dovranno versare 19.800 euro. A garanzia dei costi d’affitto le ditte dovranno presentare una polizza fideiussoria. Oltre ai capannoni verranno assegnati anche i locali aggiuntivi da 150 metri quadri destinati ad uffici e servizi. Nel bando il Comune ha previsto però la possibilità di frazionare la superficie degli edifici: le piccole imprese potranno, infatti, richiedere un’area di 500 metri quadri a cui se ne aggiungono altri 75 per gli uffici. I fabbricati, completi di struttura ed in parte di rifiniture, verranno assegnati nello stato in cui si trovano. Le eventuali opere di divisione saranno a carico degli assegnatari. Uno dei tre capannoni è stato invece riservato ad eventuali istanze da parte di aziende agro-alimentari. Per partecipare all’assegnazione c’è tempo fino al 23 agosto.

Due settimane fa, prima di pubblicare il bando, il Comune ha dovuto però revocare una precedente procedura di assegnazione di due capannoni. Si trattava di un avviso pubblico scaduto nel novembre del 2016. In quella circostanza fu una sola la ditta a presentare richiesta: la “Co.ge.si. srl” di San Giuseppe Jato, che opera nel settore dei rifiuti. L’offerta in questi 20 mesi non è mai stata aperta. “Trascorso tutto questo lasso tempo – scrive adesso l’ufficio tecnico comunale -, è opportuno che venga revocata la procedura e quindi restituito il plico al mittente”. L’azienda ha fatto sapere che presenterà ricorso. A dicembre il responsabile tecnico dell’impresa, Stefano Lo Greco, ed il sindaco Vincenzo Geluso furono protagonisti di un litigio finito in Procura: Lo Greco riferì di essere stato minacciato e percosso da Geluso. Mostrò anche i lividi ed un referto medico. Il sindaco, che ha sempre negato di aver usato violenza, ha invece querelato Lo Greco per diffamazione. Tra i due, oltre ad un rapporto di parentela, c’era un’antica amicizia: nel giugno dello scorso anno, quando Geluso vinse le elezioni comunali, Lo Greco organizzò in piazza uno spettacolo di giochi pirotecnici.

All’origine dello scontro tra i due ci sarebbe, oltre alla gara per l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti, anche l’assegnazione dei due capannoni dell’insediamento produttivo. Lo Greco riferì, infatti, di avere subito pressioni dal sindaco per ritirare la busta con l’offerta. Geluso, che ha sempre negato qualsiasi ostruzionismo, disse: “Ho chiesto a Lo Greco di ritirare la busta in maniera amichevole, perché avevamo in mente un nuovo bando che prevedesse una polizza fideiussoria”.
Nel frattempo in contrada Bassetto si è liberato un altro capannone che era occupato da una ditta veneta destinataria di un’interdittiva antimafia. L’azienda, che si occupa di produzione e distribuzione di pellet, è ritenuta vicina a Giuseppe La Rosa, appartenuto un tempo alla cosca di Balduccio Di Maggio. L’azienda nel maggio dello scorso anno aveva aperto un deposito dentro uno dei capannoni. Ad ottobre, dopo la pubblicazioni di alcuni articoli di stampa, il Comune avviò le verifiche e la ditta lasciò il capannone. Sono così tre gli spazi che potranno essere assegnati.

(fonte e foto: vallejatonews.it)