San Cipirello, parte l’indagine interna sul cimitero

L’opposizione, frattanto, presenta interrogazioni a risposta scritta e orale

SAN CIPIRELLO, 3 agosto – L’ufficio tecnico comunale avvia un’indagine sulla gestione del cimitero. E lunedì pomeriggio in Consiglio verrà discussa un’interrogazione a risposta orale presentata dai consiglieri Giovanni Casamento e Gaspare Scannaliato. Nella loro richiesta i due esponenti d’opposizione fanno esplicito riferimento “agli articoli di stampa”. E altri due consiglieri di minoranza, Marianovella Termini e Antonio Crociata, hanno annunciato che presenteranno un’interrogazione a risposta scritta.

 

Lo scorso 14 luglio un’inchiesta del Giornale di Sicilia ha acceso i riflettori sulla gestione del camposanto comunale: lavori privi di autorizzazioni, migranti impegnati negli scavi e corpi ancora mummificati gettati dentro l’ossario in una fossa comune. Anomalie che potrebbero in qualche modo essere legate ad una trentina di vecchie tombe requisite e ristrutturate negli ultimi 12 mesi.
A distanza di tre settimane dalla pubblicazione dal reportage, il Comune di San Cipirello e i suoi amministratori non hanno ancora chiarito la vicenda. “Abbiamo emesso alcune direttive – fanno sapere dall’Ufficio tecnico – e abbiamo aperto un’indagine conoscitiva interna”. Nel frattempo sono giunte altre segnalazioni da parte dei lettori. In particolare alcune immagini riprese il 7 dicembre dello scorso anno mostrano un furgone bianco di una ditta di onoranze funebre e un trattore verde “John Deere” impegnati in lavori all’interno del vecchio cimitero. Il mezzo agricolo, riconducibile ad un amministratore comunale, traina un carrello rosso carico di materiali di scavo e pezzi di bare in legno. Le operazioni avvengono davanti la chiesetta e l’ossario. Il giorno primo con cinque diverse ordinanze sindacali erano state autorizzate altrettante estumulazioni di salme: nella sezione 2, lotto 21; sezione 6, lotto 10; sezione 7, lotto 5 e lotto 6; sezione 11, lotto 19.

A firmare i provvedimenti, come da prassi, il responsabile dell’Ufficio cimiteriale e il sindaco Vincenzo Geluso. Cinque esumazioni in un solo giorno. Tante per un piccolo cimitero e per una sola ditta individuale. Per ciascuna operazione serve, infatti, la presenza almeno di un necroforo, di un ufficiale sanitario e di un custode. Ma prima occorre demolire le tombe e scavare la terra per dissotterrare le bare. Servono dunque diverse ore. E al cimitero di San Cipirello prima delle 8 non è possibile effettuare lavori. Quel giorno, un mercoledì, i medici dell’Asp erano tra l’altro impegnati dalle ore 9 alle 12 nelle vaccinazioni nella vicina guardia medica di San Giuseppe Jato.
Ciononostante in poche ore al cimitero cinque salme vennero estumulate e altrettante tombe liberate per essere ricostruite in tempi record. E nell’ultimo anno sono state una ventina le operazioni di estrazione di salme autorizzate dal Comune. Il 6 giugno, poco prima dello stop per ragioni igienico-sanitarie, ne sono state eseguite cinque in solo giorno. Ad operare all’interno del camposanto sembra sia stata soprattutto una ditta locale costituita il 23 giugno del 2017, dodici giorni dopo le elezioni comunali. Da allora sembra abbia costantemente presidiato l’ingresso e i viali del camposanto in cerca di clienti. Ma dopo la pubblicazione dell’articolo del Giornale di Sicilia, sembra che le presenze al cimitero si siano diradate. Sono invece ancora ben visibili gli scavi rimasti pericolosamente aperti e le opere in cemento armato mai autorizzate.

(fonte e foto: vallejatonews.it)