Aquino, decaduti i vincoli di esproprio, si potrà costruire nella zona della cittadella dello sport

Gli uffici comunali cambiano le destinazioni urbanistiche dell’area

MONREALE,24 agosto – Si arricchisce di un’ulteriore puntata l’ormai annosa e nota vicenda che riguarda la realizzazione (ad oggi, in verità, la mancata realizzazione) del centro sportivo di Aquino: decadono i vincoli di esproprio destinati proprio a consentire l’avvio dell’opera sull’area e si profila una lottizzazione per costruzioni di edilizia cooperativa.

 Ove mai ci fosse ancora qualche dubbio, quindi, sembra arrivare la parola fine su un grande sogno che era quello di vedere realizzare a Monreale una cittadella dello sport, della quale la cittadina è storicamente sprovvista.
La zona in questione, quella che gravita intorno a fondo Pasqualino, che, con un termine tecnico era stata classificata come zona di “edilizia rada”, o ex VL3, ed anche “zona bianca non regolamentata”, diventa invece “zona C1” (cioè “residenziale di espansione”) e zona VL2 “villeggiatura ed attrezzature turistico-alberghiere”.
La zona, come detto, è quella sulla quale sarebbe dovuto essere realizzato un complesso sportivo, che lo Stato nel 2008 aveva finanziato con la somma di 4,2 milioni di euro, che, però, non furono mai destinati a quel fine, tanto che poi sono finiti sotto lo zoom del Ministero dell’Economia, che ne ha chiesto la restituzione.

Chi solleva il caso sulla questione è Salvino Caputo, che di certo non le manda a dire: "Mi chiedo perché - afferma in una nota – un’amministrazione comunale conferisce l’incarico per la predisposizione di un progetto esecutivo per la realizzazione di una complessa struttura sportiva ad Aquino, predispone tutti gli atti amministrativi per la redazione della variante allo strumento urbanistico, pubblica per le eventuali osservazioni riguardanti il progetto, respinge quelle presentate da due privati e invia gli atti all’assessorato regionale al Territorio, ottiene, con decreto del 3 novembre 2009, pubblicato sulla Gurs del 4 dicembre, l’ approvazione della variante allo strumento urbanistico e la autorizzazione ad avviare i piani di esproprio e poi, in maniera inconcepibile fa decadere i detti vincoli, impedendo di fatto la realizzazione dell’opera pubblica e consentendo conseguentemente a privati di realizzare opere di edilizia privata”.
Mi auguro - aggiunge Caputo – che vi siano forze politiche di opposizione che chiederanno al sindaco ed al Consiglio di dare risposte a una vicenda che di fatto ha privato Monreale di una cittadella dello Sport e che sta indebitando le Casse comunali perché il Ministero delle Finanze ha richiesto la restituzione della somma di 4,2 milioni di euro dati e non utilizzati per la struttura sportiva. E che vi siano altri soggetti istituzionali che vorranno fare chiarezza”.