Gestione illecita dei rifiuti nel Palermitano, scattano 11 avvisi di garanzia

L’indagine della Procura di Palermo riguarda la Ecogestioni la Ser.Eco e l’Alto Belice Ambiente

PALERMO, 30 gennaio – Scattano undici avvisi di garanzia per traffico illecito di rifiuti, frode in pubbliche forniture ed evasione fiscale. Si tratta di un’attività di indagine che trae origine da un accertamento effettuato nell’anno 2014 presso l’impianto di gestione rifiuti di Santa Flavia di proprietà della SER.ECO srl ove vennero segnalate alcune irregolarità nella gestione dei rifiuti, a seguito delle quali la Procura della Repubblica di Palermo investì per lo svolgimento delle indagini gli uomini del Corpo forestale dello Stato, oggi Carabinieri Forestali.

Le indagini, sviluppate anche mediante l’utilizzo di attività tecniche quali intercettazioni telefoniche e captazione di immagini e durate complessivamente quasi due anni, sono state estese anche a un secondo impianto sito nel Comune di Cefalà Diana, anch’esso di proprietà della SER.ECO srl ma in condivisione con l’Ato Alto Belice Ambiente spa, la società d’ambito che gestiva lo smaltimento dei rifiuti in diversi comuni della provincia, compreso Monreale, prima del fallimento, avvenuto nel dicembre 2014. Le indagini hanno inoltre riguardato la società Ecogestioni srl, amministrata di fatto dalla stessa compagine societaria della SER.ECO srl, e specializzata nell’attività di trasporto rifiuti conto terzi.


Dopo l’aggiudicazione di appalti pubblici per un importo complessivamente superiore a 700.000 euro, le suddette società effettuavano, ciascuna apparentemente in maniera autonoma, i servizi di trasporto e di gestione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata per conto di numerosi Comuni del Palermitano.
L’attività investigativa ha consentito di accertare l’esistenza di un’attività organizzata per il traffico illecito di ingenti quantitativi di rifiuti urbani pericolosi e rifiuti speciali pericolosi (stimati in 82 tonnellate) che venivano arbitrariamente classificati come rifiuti non pericolosi e come tali conferiti a un impianto non autorizzato alla ricezione di rifiuti pericolosi con sede nella Provincia di Mantova il cui amministratore risulta indagato in concorso con i legali rappresentanti della SER.ECO della Ecogestioni e dell’Alto Belice Ambiente spa.
Le indagini consentivano inoltre di accertare la frode realizzata dalla Ecogestioni, in concorso con la SERECO, consistente nell’artificioso aumento del peso dei rifiuti conferiti dai Comuni presso l’impianto di Cefalà Diana.


A conclusione delle indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Palermo (originariamente assegnate al procuratore aggiunto Sergio Demontis e successivamente curate e coordinate dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dal sostituto procuratore Claudia Ferrari), militari di questo Centro Anticrimine Natura – N.I.P.A.A.F., notificavano 11 avvisi per violazione dell’articolo 415 bis del codice di procedura penale, emessi della Procura della Repubblica di Palermo a carico di 9 persone fisiche per i reati di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e frode nelle pubbliche forniture nonché a carico delle stesse società coinvolte per i profili di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.
Grazie al supporto dei militari del nucleo di polizia tributaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, le indagini consentivano infine di accertare ulteriori reati di natura fiscale e tributaria per oltre 200.000 euro di tributi non versati.