Riceviamo e pubblichiamo...
Caro Direttore,
anche lei, come me, ha pensato che l'emergenza del Covid-19 e la conseguente quarantena che tutti abbiamo sopportato poteva indurre la nostra comunità a riflettere in maniera diversa e possibilmente migliorativa su come affrontare le tematiche della riapertura, la cosiddetta Fase 2.
Sono stato purtroppo subito riportato alla solita routine leggendo la comunicazione fatta dal dirigente dell’area Promozione Sociale del Comune e pubblicata nell'articolo del 6 maggio che recita: "Disabili, l'assistenza igienico-personale sarà a carico delle scuole”.
Ebbene sono stato facile profeta quando ospite durante la discussione sulla sua rubrica "#Parliamone", ho asserito che per i disabili la quarantena non finisce mai. Conosciamo tutti la vicenda dell'assistenza igienico-personale degli alunni disabili e dello scarica barile che ogni volta viene messo in atto tra i vari enti che devono ottemperare a tale servizio e che per reiterate esigenze contabili l'unica soluzione che trovano è quella di sopprime il servizio e mandare in quarantena per tutto il periodo scolastico i ragazzi disabili. Comprendiamo bene il momento emergenziale che abbiamo vissuto chi in prima linea chi nelle retrovie ma si vince facendo squadra. Non si può pensare di seguire solo logiche di mera contabilità mettendo a repentaglio il benessere e la tutela dell’integrità psico-fisica di bambini e ragazzi disabili. Si devono trovare altre soluzioni e a mio modesto avviso certe decisioni amministrative non vanno assunte se non si ha la possibilità di un sano confronto.
Non si può pensare di sostituire di colpo un servizio “ad personam” offerto da operatori specializzati ( che in questo particolare momento verrebbero a perdere il loro lavoro) con altro servizio dove gli alunni sono solo numeri da gestire. Questa amministrazione comunale, ho la sensazione che non abbia intenzione di interloquire su temi sociali come quello della disabilità. Non è questo il modo di attenzionare gli interventi e i servizi dedicati ai disabili, una storia che purtroppo si ripete, né si è riusciti a fare partire ancora nulla in tempo pre Covid-19, come per esempio la sede del garante dei disabili.
Spero tanto che questo momento non sarà utilizzato come pretesto del non fare piuttosto che disporre una programmazione per un avvio corretto di quei servizi ancora in attesa. Un amministratore non può pensare sempre al mero assistenzialismo senza interrogarsi sui reali bisogni dei suoi cittadini meno fortunati. Il mio auspicio è di confrontarsi su questi temi con la volontà di trovare quelle soluzioni affinchè veramente “Nessuno Venga Lasciato Solo!” cosa che dall’inizio della pandemia è avvenuta per le categorie fragili e indifese.
* garante dei diritti dei disabili del Comune di Monreale