I tassisti tornano alla carica: si rinnova la protesta in piazza Vittorio Emanuele

Nessun incontro con il prefetto: dopo la tregua temporanea ritornano nastri e cartelli. LE FOTO

MONREALE, 23 settembre – E' durato appena una settimana (giorno più giorno meno) l'armistizio che i sette tassisti di Monreale avevano deciso di concedere all'amministrazione comunale dopo la rivolta da loro stessi intrapresa nei primi di settembre. 

Qualche settimana fa, infatti, vi raccontavamo di un probabile - e sperato - incontro tra i protestanti e il prefetto di Palermo. Incontro che, insieme al sindaco Alberto Arcidiacono, sarebbe dovuto avvenire già la scorsa settimana. Cartelli, banda bianco-rossa e taxi erano dunque stati immediatamente smantellati dall'area loro riservata, con la speranza ovviamente che le voci di aiuto sarebbero state placate dal colloquio risolutore. Così, purtroppo però, non è accaduto. E dunque - sebbene nelle intenzioni ci fosse quella di risuonare la carica già lo scorso giovedì - stamattina, con le stesse medesime modalità, la contestazione ha ripreso vigore.

Le motivazioni? Sempre le stesse, ormai da tempo immemore. Lo stazionamento sul suolo cittadino dei taxi che da Palermo accompagnano turisti e visitatori divora avidamente una assai consistente fetta di lavoro sottratta proprio ai colleghi monrealesi. Appellandosi al quarto punto dell'articolo 26 del regolamento per la disciplina dei taxi - deliberato dal Consiglio Comunale nel dicembre dello scorso anno - i protestanti rivendicano l'esclusività del proprio stazionamento sul territorio monrealese, poiché in possesso della licenza rilasciata dal Comune di Monreale e in assenza di convenzioni o altri accordi stipulati dai comuni dell'area comprensoriale. In parole povere, se i tassisti palermitani continuano a fermarsi a Monreale, attendendo i turisti fino al termine della loro visita (vietando così l'articolo 1 del sudetto regolamento, ndr), quelli monrealesi non possono nemmeno effettuare il proprio servizio nei luoghi d'approdo turistico, come aeroporto e stazione in quanto non inseriti nel contesto dell'area metropolitana. 

E' di lunedì mattina - secondo quanto riportato dal sindaco Arcidiacono, sopraggiunto sul luogo della protesta - l'ultimo contatto con il prefetto, che ha assicurato al primo cittadino l'imminente organizzazione del tanto atteso incontro. Nell'attesa però che il ''presto'' si trasformi in ''ora'', i taxi resteranno ancora fermi.