Scorie nucleari in Sicilia, la politica non ci sta: non siamo la pattumiera d’Italia

Già molto acceso il dissenso da parte di sindaci, deputati regionali e cittadini

PALERMO, 6 gennaio – Uno “scempio” potrebbe trovare posto nella nostra bellissima terra, ancora una volta. Sarebbero infatti ben tre i siti da utilizzare come discariche di rifiuti nucleari in Sicilia: uno nel trapanese (Calatafimi Segesta), uno nelle Madonie (Petralia Sottana) e un altro in provincia di Caltanissetta (Butera).

Ma le voci di diversi esponenti politici e cittadini si sono già levate in coro: non abbiamo intenzione di subire passivamente; queste violenze contro la nostra Isola devono volgere al termine.
Tra le voci di dissenso, anche quella del sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino: “Vogliono fare diventare il centro della Sicilia la pattumiera d’Italia: noi non ci stiamo, non siamo una discarica”. Dello stesso avviso anche il segretario regionale della Lega, Nino Minardo, e il responsabile delle Attività Produttive della Lega Sicilia, Annibale Chiriaco: “L'idea di mettere scorie radioattive e nucleari in alcune aree della nostra Sicilia ad alta vocazione produttiva agroalimentare e turistico ambientale è paradossale e bisogna attivarsi affinché ciò non succeda”.

A intervenire è stato anche Salvino Caputo, Responsabile per For­za Ita­lia del Di­par­ti­men­to re­gio­na­le per le At­ti­vi­tà Pro­dut­ti­ve e il so­ste­gno alle im­pre­se: “Po­si­zio­na­re un de­po­si­to nucleare nazionale in una tes­sa che pos­sie­de il 25% del patri­mo­nio mo­nu­men­ta­le del Pae­se si­gni­fi­ca esclu­de­re la no­stra Re­gio­ne e ta­gliar­la fuo­ri dal­le mete tu­ri­sti­che mon­dia­li, con dan­ni irreversibili sia per l’am­bien­te che per il no­stro pa­tri­mo­nio ar­chi­tet­to­ni­co. E’ una fol­lia che il Go­ver­no adot­ti tali stra­te­gie sen­za ave­re preventivamente in­ter­pel­la­to dal pun­to di vi­sta isti­tu­zio­na­le le au­to­ri­tà par­la­men­ta­ri e di governo re­gio­na­li ol­tre che le am­mi­ni­stra­zio­ni territoriali. Sono cer­to che il Pre­si­den­te del­la Re­gio­ne e il Pre­si­den­te del­l’As­sem­blea regionale si­ci­lia­na adotteranno i ne­ces­sa­ri prov­ve­di­men­ti per evi­ta­re la pe­na­liz­za­zio­ne del­la Sicilia”.