Dissesto stradale in via Candido, l'Istituto Case Popolari: ''Spetta al Comune occuparsene''

I residenti riferiscono: ''Dall'amministrazione ci hanno detto di rivolgerci all'IACP''. L'Istituto però restituisce la palla al Comune: ''E' di sua competenza, non nostra''.

MONREALE, 26 marzo – Il dissesto stradale che insiste purtroppo da molto tempo in via Candido, strada che raccorda il circolo delle case popolari alla fine della via Venero, è il classico esempio di una di quelle problematiche la cui soluzione è solo il distante miraggio di un continuo ''gioco di competenze''. 

 Questo è quanto si evince dalle parole accorate dei residenti che - come ci raccontano - molte volte hanno posto in primis sotto gli occhi dell'amministrazione comunale lo stato di profonda trascuratezza che attanaglia già da qualche anno la strada, trafficatissima considerato il numero di famiglie che popolano la zona residenziale. Avvallamenti del manto stradale, con veri e propri gradini fino a quasi 20 cm, scaffe e rialzamenti (come nel caso della caditoia dell'acqua piovana in foto ndr.), che ovviamente rendono rischiosa e in alcuni casi complicata la percorribilità del tratto, la fanno da padrona. Il problema però - attenendoci alle loro parole - è che la risposta dell'amministrazione è stata uno scarico di responsabilità: ad occuparsene deve essere l'Istituto Autonomo Case Popolari (IACP). 

Giusto nella giornata di ieri invece, in occasione di un sopralluogo da parte di un funzionario dell'Istituto, alla sollevazione del problema da parte dei residenti la risposta è stata esattamente l'opposta: "Come per l'illuminazione pubblica della zona, anche la strada è di competenza del Comune". La palla dunque è nuovamente tornata all'amministrazione cittadina e il famoso ''gioco delle competenze'' è passato al round successivo. A rimetterci però sono certamente i residenti che - come ci fanno notare - convivono quotidianamente con i disagi che la strada loro arreca. Negli ultimi tempi, infatti, le condizioni delle buche sembrano essere rapidamente peggiorate e ulteriori perdite di tempo nell'intervento non farebbero altro che aggravare ancor di più una situazione già di per sé critica.