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Realizzazione di un rifugio per randagi, oggi la prima riunione operativa al Gal con gli amministratori del comprensorio dello Jato

Mario Caputo (FI): “Opera indefettibile e non più demandabile”

SANTA CRISTINA GELA, 7 luglio - “È stato un incontro importante e del tutto proficuo quello avuto luogo stamattina presso la sede del Gal Terre Normanne, per la prima riunione operativa circa l’avvio dell’iter progettuale del rifugio per randagi a seguito dell’emendamento che ho proposto in occasione della ultima legge di stabilità varata dall’Assemblea Regionale Siciliana e che ha ottenuto l’apprezzamento dell’intero Parlamento”.

Lo ha affermato il deputato regionale di Forza Italia e componente la commissione parlamentare speciale d’inchiesta sul fenomeno del Randagismo in Sicilia, Mario Caputo, al termine dell’incontro avvenuto presso la sede del Gal Terre Normanne in quel di Santa Cristina Gela, che ha visto la partecipazione del direttore amministrativo del Gruppo di azione locale Giuseppe Sciarabba, del direttore tecnico Francesco Rossi, degli amministratori locali e dei sindaci di Altofonte, Piana degli Albanesi, Corleone, San Cipirello, territori coinvolti, insieme a quello di Monreale e San Giuseppe Jato, assenti per l’occasione, per l’individuazione di un terreno baricentrico e dai requisiti idonei alla edificazione della struttura, per cui è prevista una somma di 450 mila euro dall’esercizio finanziario 2022.

“L’impianto - ha continuato il deputato - dovrà essere realizzato presso una superficie lontana 5 chilometri dal centro urbano e priva di ogni vincolo idrogeologico, concentrata sulla valle dello Jato. È un’iniziativa che ho fortemente voluto portare avanti, già apprezzata e condivisa dagli amministratori coinvolti e che oggi, fra l’altro, hanno giá avanzato importanti proposte. Infatti - ha spiegato il Parlamentare - sono state giá individuate due potenziali aree, promosse dal sindaco di Piana degli Albanesi, Rosario Petta e dal sindaco di San Cipirello, Vito Cannella. L’amministratore del Comune Arbëreshë, ha presentato un progetto di massima relativo alla realizzazione di una interessante struttura.

A breve, saranno programmati i sopralluoghi presso le aree individuate per esprimere la valutazione circa quella più indicata ad ospitare questo importante rifugio. Ritengo sia necessario coinvolgere, oltretutto, dottor Francaviglia dell’Asp di Palermo, il dottor Schembri responsabile del servizio veterinario dell’assessorato regionale alla Salute e il dottor Giacobbe, esperto consulente della commissione parlamentare speciale d’inchiesta sul fenomeno del Randagismo in Sicilia e le associazioni animaliste dei rispettivi territori per acquisire ulteriori pareri da parte di chi, quotidianamente, è impegnato nelle attività pertinenti alla tutela e all’assistenza dei randagi.

La realizzazione del rifugio puó costituire un prototipo importante per la realizzazione futura di strutture presso altri territori. È un’occasione unica - ha concluso - per la risoluzione del fenomeno che da tanti anni attende concrete proposte, al contrario di proclami e iniziative prive di ogni azione risolutiva e concreta”.