San Martino delle Scale, tornano a risplendere le postazioni antiaeree della 2ª Guerra Mondiale

Sono state bonificate grazie al lavoro del "Gruppo ricercatori storici della Sicilia occidentale”. LE FOTO

MONREALE, 10 maggio – La passione è la forza motrice in grado di far fare grandi cose. Quello che succede sulle alture di San Martino delle Scale, a Portella Sant'Anna un antico valico, è un esempio.

Il “Gruppo ricercatori storici della Sicilia occidentale” ha riportato alla luce la 413esima batteria contraerea, risalente alla Seconda Guerra Mondiale, realizzata tra il 1939 e il 1940. Le costruzioni rappresentative dell’antica contraerea, sono nate a scopo difensivo del capoluogo siciliano dagli attacchi aerei angloamericani.

Un lavoro di bonifica del sito storico, composto da sei piazzole, durato tre anni e che lo ha reso fruibile. Da una parte c'è la riqualificazione e la valorizzazione del posto, dall'altra è in atto un percorso di ricerca, condotta da Rodolfo Calandra, Paolo Chiarello e Flavio Messina. I tre appassionati, componenti dell'associazione, in questi anni hanno portato avanti indagini e studi che gli hanno permesso di raccogliere dati, attraverso fonti anche ufficiali, in grado di scrivere un pezzo di storia del posto. Un percorso che probabilmente porterà alla pubblicazione della storia raccolta.
Il gruppo, in questi anni, si è fatto promotore anche di una nuova forma di turismo: storico-militare-naturalistico. Oggi, infatti, il luogo è meta di escursioni, organizzate insieme a Davide Mangano guida naturalistica della Feder escursionismo Sicilia, ed eventi collaterali che danno la possibilità di conoscere la storia e la bellezza del posto. Il sito ha tutte le potenzialità per creare flussi di visitatori e lo conferma l'appuntamento partecipato annuale che si svolge a settembre.

Nelle sei piazzole, presenti in un'area privata, erano collocati in ognuna i cannoni da 102/35, poi c'era la caserma per alloggio truppa di cui è presenta ancora la parete esterna e i colori di mimetizzazione. Un tempo, c'erano le cucine, tre bagni e il luogo ospitava circa 70 artiglieri.
Durante gli interventi sono diversi gli oggetti bellici ritrovati e riguardanti la vita dei soldati. Il Gruppo Ricercatori Storici Sicilia Occidentale nasce nel 2021, dall’idea dei tre appassionati di Seconda guerra mondiale, allo scopo di promuovere la cultura storico-militare in provincia di Palermo.
"L'attività di riqualificazione - spiegano - consiste nel restauro conservatorio delle sei vasche, con lo scopo di riportarle alle condizioni costruttive originali.

Le attività si basano su ricerca documentale in archivio e rilevazioni sui campi di battaglia, eventi, visite guidate, conferenze e commemorazioni. Più andiamo avanti - aggiungono - più scopriamo tanta storia che stiamo ricostruendo. Siamo entrati negli archivi e abbiamo ritrovato reperti che testimoniano le battaglie avvenute sul posto. Siamo in possesso di foto storiche e raccogliamo la storia anche grazie ad alcuni parenti che abbiamo incontrato. Oltretutto ringraziamo il proprietario dell'area che ci ha permesso di svolgere le ricerche".
Il metodo di studio scelto dal gruppo è di tipo scientifico, con la formulazione di ipotesi e l'eventuale corroborazione con prove documentali, fotografiche o fisiche.

"Questi manufatti sono esistenti in tutta la Sicilia Sicilia - spiegano - a San Martino, sono rimaste intatte nel tempo le vasche dove erano posizionati i pezzi di artiglieria contraerea, oltre ad ogni struttura necessaria per la vita dei fanti sul luogo del combattimento.
Dalle nostre ricerche sappiamo che l’osservazione, dalle postazioni, avveniva con un telemetro stereoscopico manuale delle Officine Galilei da 1,5 metri Mod. 1917.

La ricerca documentale in archivi statali, comunali, privati e militari permette di venire in possesso di dati rilevanti sugli eventi bellici, ordini di battaglia, disposizioni e armamento. I nostri studi sono supportati anche dai verbali di prigionia dei militi italiani catturati durante l’Operazione Husky. L'utilizzo del metal detector - proseguono - ha permesso di rinvenire reperti bellici di importante valore storico, utili alla identificazione dei reparti presenti in un luogo e del loro armamento, nonché del loro stile di vita. L’utilizzo dello strumento avviene coscienziosamente e il ritrovamento di materiale potenzialmente pericoloso o inesploso viene subito segnalato alle autorità competenti".

Il G.R.S.S.O. sta realizzando due archivi fotografici: uno con fotografia scattate con reflex, raffiguranti le postazioni visitate durante le attività di ricerca o luoghi di battaglia, segni ed edifici di interesse. L'altro, invece, con fotografie storiche scattate dal 1930 al 1943, trovate sul web, in negozi di antichistica o donate da privati.
A Palermo sono circa 300 le postazioni militari presenti, i particolari saranno raccontati in futuro nel libro scritto dal G.R.S.S.O.