Mutui inutilizzati anche da vent’anni, l’amministrazione ci spieghi perché

Giuseppe Guzzo ed Antonella Giuliano

Giuseppe Guzzo ed Antonella Giuliano tornano sulla questione dopo l’interpellanza dello scorso ottobre

MONREALE, 27 febbraio – Somme inutilizzate, a volta anche da un ventennio, per le quali il comune paga interessi e che nessuno ha mai pensato di impiegare. Sulla questione dei mutui non utilizzati torna a farsi sentire il gruppo consiliare “CambiAmo Monreale”, che nello scorso mese di ottobre aveva presentato un’interpellanza consiliare e che adesso, per bocca dei suoi due componenti, Giuseppe Guzzo ed Antonella Giuliano torna alla carica, in attesa che la vicenda si chiarisca. La loro azione – dicono – nasce malgrado i “tanti proclami e tanti buoni propositi”.

“Il Comune di Monreale - scrivono in una lunga nota - ha in cassa residui di mutui non spesi e risalenti, addirittura, al lontano 1997, per un importo complessivo di 843.535,24 euro. Somme per le quali, quindi, i cittadini hanno pagato e continuano a pagare rate e interessi senza che queste siano state spese per gli scopi per i quali furono accesi i relativi mutui e senza che le stesse somme siano state devolute per l'impiego in altre attività o servizi per il territorio. Soldi, quindi, dimenticati e mai utilizzati mentre la città e le frazioni lambivano cullati dal solito ritornello “non ci sono soldi”. I dati scoperti ci lasciano davvero amareggiati.

A titolo esemplificativo ne riportiamo alcuni: 109 mila euro per gli impianti di illuminazione (in giacenza dal 2008); 87 mila euro per il centro sociale polifunzionale di Aquino ( in giacenza dal 2002); 19.398,73 per illuminazione San Martino (fermi, udite udite, dal 1998) E così via discorrendo.
Ora ci chiediamo – dicono ancora Guzzo e Giuliano – : ma come è possibile che nessuno, in tutti questo anni, si sia accorto che esistevano tutte queste somme accantonate e non utilizzate? Come è possibile che nessuno abbia pensato all’impegno di queste somme per un territorio devastato che si ritrova a elemosinare persino il minimo dei servizi essenziali? E ancora, ci appare strano che nessuno, in alternativa, abbia optato per la restituzione delle somme e, quindi, per la diminuzione dell’indebitamento del nostro comune con conseguente minore pressione dei tributi locali.

Adesso ci appare lecito, oltre che doveroso, - proseguono - chiedersi e chiedere all’amministrazione, come intende gestire queste somme. I cittadini dovranno continuare a pagare interessi su somme messe a giacere senza riceverne alcun servizio? Si restituiranno queste somme in modo da far risparmiare i cittadini? O, magari, si impiegheranno in qualcosa di positivo per il territorio? Ma soprattutto pensiamo, a questo punto – concludono gli esponenti di CambiAmo Monreale – che forse non era neanche il caso di farci bacchettare aspramente dalla Corte dei Conti, soprattutto in merito ai servizi essenziali non resi, quando si era in possesso di somme che si potevano ben utilizzare invece di essere state lasciate chiuse nel cassetto a marcire per quasi un ventennio”.