Il dissesto non è una sorpresa, impossibile riscrivere il piano in 45 giorni

“Il Pd prende le distanze, ma è corresponsabile”

MONREALE, 26 gennaio – Il rigetto dell’istanza di adesione alla procedura cosiddetta “SalvaNapoli” non è per noi motivo di sorpresa”. È questo l’incipit di una nota con cui i consiglieri comunali di Forza Italia, Giuseppe Guzzo ed Antonella Giuliano, intervengono sulla questione “dissesto”.

“In occasione della seduta con la quale si discusse se approvare o meno il procedimento di adesione, infatti, - dicono i due consiglieri azzurri - Forza Italia si era espressa in maniera nettamente contraria all' adozione della procedura che é sembrata sin da subito un tentativo disperato non tanto di salvare il paese quanto più gli amministratori che al dissesto avevano contribuito.

Le contestazioni della Corte, rilevando il dissesto, sono infatti state ampie e articolate e vanno dall'incapacità di applicare le regole di finanza pubblica, alla volontà di nascondere lo stato effettivo dei conti dell'ente. Come poteva essere sanata, infatti, questa situazione in soli 45 giorni?
Leggere adesso, dunque, che la corte ritiene “addirittura” irricevibile l’istanza avvalora quanto finora sostenuto e rappresenta, al contempo, l’ennesima figuraccia che questa amministrazione ha fatto fare al nostro comune Innanzi alla magistratura contabile.
Senza voler innescare polemiche che, in questo momento di certo non aiutano, nè cambiano lo stato delle cose, non possiamo esimerci comunque dall’operare un’analisi circa l’operato politico e amministrativo dell’amministrazione Capizzi.

È giunto il tempo di tirare le somme perché se da un lato è vero che le cause del dissesto non sono da ricercare unicamente nella gestione finanziaria degli ultimi cinque anni, è anche vero che questa amministrazione ha fallito riguardo la gestione economica e amministrativa con riguardo agli obiettivi fissati da un piano che la stessa ha accettato ma che non è stata in grado di seguire ed attuare.
Ha fallito – dicono ancora Guzzo e Giuliano – ostinandosi a portare avanti una politica arrogante e sorda ad ogni forma di contributo o suggerimento che le altre forze politiche, anche se avversarie, volevano comunque dare per il bene della propria città. Ha fallito quando ha permesso al Partito Democratico e alle continue lotte tra le sue correnti di paralizzare letteralmente l’operato dell’amministrazione e, checché se ne dica, indipendentemente dai maldestri tentativi del PD di cercare di prendere le distanze da Capizzi, è pacifico che parte della responsabilità di questo fallimento politico è proprio ascrivibile allo stesso.

Riteniamo opportuno adesso fare chiarezza e rassicurare i cittadini circa le conseguenze di questo dissesto. Anzitutto dobbiamo guardare ai commissari nominati come chi, finalmente, farà chiarezza e ordine al caos. Con il dissesto si pone fine alle gestioni economiche “squilibrate” e si obbliga l’ente ad applicare i princìpi di buona amministrazione, al fine di non aggravare la posizione debitoria. Si riduce l’indebitamento pregresso con i mezzi consentiti dalla legge, si assicurano condizioni stabili di equilibrio della gestione finanziaria rimuovendo le cause che hanno determinato il dissesto. Non creiamo allarmismi, quindi. Piuttosto – concludono – guardiamo al dissesto più che come un arrivo, un punto dal quale, una volta riportato l’ordine, ripartire con una maggiore consapevolezza e coscienza ma soprattutto con l’auspicio che le future amministrazioni operino usando la diligenza del buon padre di famiglia”.