Usufruire del fondo di garanzia destinato alle infrastrutture idriche per risolvere l'emergenza

La questione era stata anticipata martedì durante la seduta consiliare. Giuliano: "Le dichiarazioni di Pupella poco rassicuranti, l'amministrazione valuti questa opportunità"

MONREALE, 30 luglio – Martedì scorso la questione della crisi idrica occupava uno dei punti dell'ordine del giorno. Parole per nulla ottimistiche o rassicuranti - secondo la forzista Antonella Giuliano - quelle espresse dal delegato ai Servizi Idrici, Geppino Pupella, né nell’immediatezza, tantomeno nel lungo periodo non scorgendo, nelle stesse, una visione chiara e programmatica, circa le soluzioni al problema con riguardo soprattutto alle manutenzioni alle reti e alla secca delle sorgenti.

"A tal proposito - come anticipato dal consigliere in aula Giordano - ritengo doveroso  segnalare all’amministrazione un’opportunità che, in via potenziale, potrebbe aiutare il comune a reperire le risorse utili a finanziare  la manutenzione e il potenziamento delle  reti idriche, oltremodo vetuste e dunque disfunzionali". 
 
Si tratta dell’accesso al "Fondo di garanzia per gli investimenti sulle infrastrutture idriche", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 168 del 19 luglio scorso ed istituito con  decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, determinante per la realizzazione delle opere necessarie a contrastare i frequenti fenomeni di siccità che interessano vaste aree del territorio nazionale.
 
"Lo specifico fondo di garanzia istituito presso Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) - continua Giuliano - supporta, oltre agli investimenti per le infrastrutture del servizio idrico integrato, come le reti acquedottistiche o gli impianti fognari e di depurazione, anche quelli riguardanti le dighe, con priorità per quelle destinate all’uso potabile e plurimo. Sono contemplati pure gli interventi previsti dal Piano nazionale nel settore idrico, sia della sezione 'invasi' - già adottato lo scorso 17 aprile 2019 - sia degli acquedotti, di prossima adozione. La garanzia dello Stato è prevista anche per quelle opere destinate all’uso potabile che, pur non ricadendo nel Piano, rispondono ai criteri previsti dal decreto; quindi pure quelle non ancora finanziate e avviate, ma necessarie all’adeguamento delle infrastrutture idriche ai parametri di qualità tecnica fissati da Arera. Sarà infatti la stessa autorità a definire le modalità di accesso al fondo e, insieme ai Ministeri coinvolti nel processo (ovvero i Ministeri dell’Economia e finanze, Infrastrutture e trasporti, Ambiente e Sviluppo economico), a valutare il rischio delle proposte da ammettere al beneficio del credito. Alla luce di quanto esposto, ritengo che, laddove l’amministrazione non abbia già provveduto, sia opportuno approfondire l’argomento, magari in collaborazione con le opposizioni, e valutare sulla possibilità per il nostro comune di accedere al fondo sfruttando così un’opportunità che difficilmente credo verrà a ripresentarsi in futuro.