I Carabinieri sequestrano 200 panetti di hashish e arrestano due persone

Circa quindici chili il peso complessivo della droga ritrovata

PALERMO, 3 dicembre - I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di piazza Verdi nell’ambito di un servizio antidroga realizzato nell'antico quartiere palermitano di Ballarò, hanno arrestato per detenzione di spaccio di sostanze stupefacenti, Pietro Licari, 50enne palermitano e Giuseppe Schulz, 51enne, tedesco ma residente a Palermo.

I militari, all’interno di un appartamento, in via Trappettazzo, posto al secondo piano e composto da tre stanze, hanno rinvenuto una piantagione indoor dismessa con 10 lampade alogene adagiate in terra, diversi vasi in plastica, diverse bottiglie di fertilizzante ed un aeratore, un condizionatore, nonché resti di sacchetti in plastica di colore bianco tagliati in più parti con i quali solitamente viene effettuato il confezionamento della sostanza stupefacente.
All’interno dello stesso appartamento e nei vari locali di cui è composito, i carabinieri hanno ritrovato ben 158 panetti di hashish per un peso complessivo di circa undici chili e mezzo.
Dagli accertamenti dei militari si è evinto che l’appartamento risultava essere di proprietà di Pietro Licari che, peraltro, abita con la famiglia al primo piano della stessa palazzina. All’interno di un magazzino di pertinenza della dimora abitata, esattamente nel ballatoio del primo piano, i militari hanno ritrovato, dentro un sacco in stoffa, altri 36 panetti di sostanza solido-resinosa di colore marrone per un peso di quattro chili circa.
Infine, a seguito della perquisizione domiciliare, nell’abitazione familiare e precisamente nella camera del cognato Giuseppe Schulz, gli uomini delle forze dell'ordine hanno ritrovato la chiave con cui si apriva il magazzino che Licari aveva dichiarato di avere perso. Tutta la sostanza stupefacente è stata posta sotto sequestro ed inviata al laboratorio della sezione Investigazioni Scientifiche del comando provinciale di Palermo per gli accertamenti qualitativi e quantitativi.
I due cognati, invece, sono stati tratti in arresto e condotti al carcere “Pagliarelli” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.