Palermo, traffico di droga sotto il controllo di Cosa Nostra: dieci persone indagate

Otto sono finite in carcere, una agli arresti domiciliari e ad una è stato imposto l'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria

PALERMO, 23 gennaio – Nelle prime ore di oggi, a Palermo e a Lanciano, provincia di Chieti, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personale  emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 10 persone (8 in carcere, 1 agli arresti domiciliari e 1 obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria), a vario titolo indagate per i reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope e spaccio.

Le indagini odierne, che costituiscono il proseguimento della manovra investigativa culminata ad aprile del 2022 con l’operazione “Porta dei Greci”, hanno interessato l’area del centro storico cittadino, nota come “Vucciria”, ricadente nel contesto territoriale del mandamento mafioso palermitano di Porta Nuova e hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario a carico degli indagati circa l’esistenza di un’associazione per delinquere dedita al traffico e allo spaccio di crack e cocaina.

Le investigazioni hanno consentito di documentare come al vertice del sodalizio vi fossero persone contigui al mandamento mafioso di Porta Nuova, che si occupavano di importare a Palermo, tramite diversificati canali di rifornimento, partite di narcotici da immettere nelle piazze di spaccio del quartiere “Vucciria”; registrare l’intensa e quotidiana attività di spaccio di sostanze stupefacenti - che venivano indicate come “macchina” o “birra” – svolta nel cuore della movida palermitana;
evidenziare le modalità di commercializzazione e vendita del narcotico, mediante la predisposizione di turni di lavoro, il controllo monopolistico delle piazze di spaccio e, persino, l’utilizzo di un unico dispositivo telefonico nella disponibilità dei vari pusher;
rilevare numerosissime cessioni di stupefacente, riscontrate anche con 3 arresti in flagranza e con il contestuale sequestro di crack e cocaina;
individuare e smantellare diverse basi logistiche destinate all’occultamento e alla suddivisione in dosi delle sostanze stupefacenti.