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Un omaggio fraterno al mitico Francesco Nuti e alla figlia Ginevra

| Salvino Caputo | Cultura

Ritornare a scrivere su Monreale News del direttore Enzo Ganci, i miei articoli di letteratura italiana, europea e mondiale, di cinema, teatro, politica, società, mi riempie il cuore di gioia e mi consente di ricaricare le pile della mia amigdala, troppo stressata dal caldo afoso di questa nostra estate burina e colma di contraddizioni sul piano ecologico, incendi e distruzione del nostro patrimonio boschivo, e sul piano politico nazionale, crisi di governo e risoluzioni in corso.

L’articolo odierno esula da questi argomenti deliranti e preferirò affrontarli posteriormente, con articoli al vetriolo! Oggi voglio parlare soltanto di un toscanaccio che amo e adoro, nato a Prato nel 1955. Nella giornata del 22 agosto 2019, alle 4 del mattino ho rivisitato un vecchio film titolato “Occhio Pinocchio” del 1994 e mi sono teneramente commosso, ritrovando il mitico Francesco Nuti in un’interpretazione magistrale del film. Con Francesco c’è una differenza di età minima; Francesco è nato nel 1955 ed io nel 1949. Ho conosciuto Francesco Nuti al circolo mitico “Che Guevara” di Scandicci, in occasione di un corso di pattinaggio a rotelle. Partecipai al corso nel 1969 e Nuti aveva compiuto 14 anni di crastoneria ed anarchia; mi fece ruzzolare drammaticamente nella pista di allenamento, con una manovra proditoria di sbarramento che mi costò la distorsione del mio deltoide destro dell’articolazione tibio-tarsica.

Perdonai Francesco e gli sussurrai: “Devi darti una regolata e calmarti! La nostra vita è una dura salita controcorrente e ci vuole una dose infinita di moderazione”. Mi abbracciò, mi chiese perdono e scomparve come le nuvole dopo la tempesta. Ho visto tutti i suoi film meravigliosi e toscanacci, ho ascoltato le sue discrete canzoni ed ho seguito il percorso della sua vita tragica e dolorosa. Non giudicherei mai Francesco per le sue eccessive intemperanze, ogni creatura umana deve e dovrà sempre autogiudicarsi fino all’ultimo filo della ragione residua. La meravigliosa figlia Ginevra, continua ad accudirlo con amore e pazienza. Ginevra ha voluto cimentarsi ultimamente in una canzone capolavoro di papà Francesco, ovvero “Sarà Per Te” interpretata da Nuti al Festival di Sanremo. Scrivo il testo premonitore: E se il tempo passa, sarà per te. E se non è mai presto, sarà per te. Se ho sbagliato e riprovato, sarà per te. Se quando sono solo ho paura, ho paura a stare con te. E se qualcosa resta, sarà per te. E se un sogno resta, sarà per te.
Copyright ©by Salvino Caputo

 

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 3 aprile – L’ingresso del sindaco Alberto Arcidiacono in Forza Italia, con tanto di comunicato stampa corredato di foto, mossa che mancava solo del crisma dell’ufficialità, segna un preciso spartiacque nella politica recente della nostra cittadina.

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