La notifica cartacea e il piccione viaggiatore

MONREALE, 26 settembre – Forse ha ragione Giancarlo Li Vecchi, dirigente comunale ormai navigato, che della storia politica ed amministrativa di Monreale è una autorevole memoria storica: “Trent’anni fa in Consiglio comunale ci si accapigliava per costruire scuole e aprire strade. Adesso scoppia il putiferio per un semplice vizio di notifica”.

La considerazione, amara per quanto sia, è reale, anzi è nuda e cruda e fotografa esattamente quello che è successo stasera in aula: un punto all’ordine del giorno non viene trattato (lo sarà in una prossima seduta), perché proprio quel punto in agenda (aggiuntivo), quello sulla relazione della scuola materna di Pioppo, non sarebbe stato notificato correttamente. Un fatto che comporta un conseguente aggravio per le casse comunali, con i consiglieri che beneficeranno di un altro gettone, malgrado alcuni di loro sbandierino battaglie di moralità e di contenimento dei costi che, così facendo, diventano aria fritta.

Adesso, riservandoci il diritto di ritenere barzelletta la motivazione addotta (con tutto il rispetto), ma prendendo per buono l’assunto, non possiamo fare a meno di restare sbigottiti di fronte a come, ancora una volta, prevalga il più antico modo di condurre una pratica ostruzionistica fine a se stessa e che nella sostanza non modifica assolutamente nulla sull’iter della relazione della commissione ispettiva sulla scuola di via Polizzi (sarà solo postergata di pochi giorni), ai danni della conclusione di un argomento atteso che, comunque vada, potrà certamente scrivere una pagina di trasparenza nella storia recente della nostra città.

Piuttosto, non si può non rimanere esterrefatti di fronte alla prassi borbonica ed ottocentesca che vuole che le convocazioni del Consiglio comunale debbano ancora essere notificate a mano ed in formato cartaceo. Per la verità 99 volte su cento le comunicazioni vengono notificate anche a mezzo telefonico o via mail senza che nessuno batta ciglio, ma alla centesima, proprio quando più forte è stato il desiderio di mettere il bastone fra le ruote, il mezzo tradizionale delle mail o di whattsapp si è rivelato fallace.

Come mai, nel 2017, nessuno dei consiglieri è dotato di Pec, metodo che taglierebbe la testa anche al toro più ostinato? Come mai si consente a chi utilizza questi mezzucci, di fronte ai quali se non ci fosse da piangere verrebbe da ridere, di poter obbligare un Consiglio comunale a riunirsi nuovamente, pagando gettoni e rimborsi ai consiglieri o ai loro datori di lavoro? Di fronte a questi metodi così anacronistici, non ci stupiremmo di sentire che per le notifiche potranno essere utilizzati i piccioni viaggiatori e per individuare il domicilio dei consiglieri si potrà seguire soltanto la stella polare.