La magica favola di Mimì Di Miceli e della sua tabaccheria

La mia favola odierna è una favola speciale che mi sconquassa l’anima e mi procura mille emozioni, legate al mio vissuto a Monreale. Raccontare attraverso una favola, la vita e la storia di un uomo puro e candido come il nostro pane quotidiano, attraverso particolari e curiosità della sua sfera privata, sarebbe un’elaborazione di scrittura fortemente riduttiva.

Considerando che Mimì Di Miceli, tabaccaio per antonomasia, è stato il più grande e fraterno amico di mio padre Giovan Battista Caputo ed il mio più grande compagno socialista degli anni 70, ho voluto dare una svolta radicale al mio standard classico di raccontare favole. Utilizzerò Calliope, musa eterna della poesia, per farmi ispirare in questa mia nuova favola poetica e cercherò di toccare le corde dei lettori e lettrici che vorranno curiosare su Monreale News.it o vorranno innamorarsi della poesia dell’anima che profuma la storia del più grande tabaccaio monrealese. Immensa Calliope, dettami l’incipit poetico perché sono fortemente emozionato: Mimì un tenerissimo bambino profumato di verde ed azzurro, ha sempre detestato il burro e la cicoria; Mimì è stato tutta un’altra storia!

Mimì è nato nel 1927 ed ha iniziato la sua attività in tabaccheria nel 1937 aiutando la sua tenera mamma. Mimì è stato un tabaccaio rivoluzionario perché non ha mai fumato una sigaretta o sniffato un’oncia del vecchio tabacco sfuso, ha amato solo i profumi e la quintessenza di una vita laboriosa dove l’attività di pensiero mai riposa. Mimì ha amato la famiglia e la costruzione di un futuro per sé, i figli ed i nipoti, fracassandosi di duro lavoro; merita senza indugi una grande corona d’alloro. Mimì un vero socialista radicale e chic è stato un sostenitore della mia segreteria politica a Monreale negli anni 70 ed insieme siamo stati gli unici compagni ad avere la doppia tessera politica degli storici annali “Socialisti e Radicali”.

Mimì sempre pronto a contestare ed urlare contro i privilegi dei politici e gli abusi del potere; Mimì sempre scollato dalla sedia a vendere tabacchi, album di figurine, migliaia di schedine, profumi, accendini, bombolette di benzina per ricaricare i mitici Ronson e pomate per le scarpe lucide alla Bronson. Mimì ed i suoi meravigliosi figli pulcini, ha sempre amato i tacchini. Ha incassato, ci rassomigliamo inverosimilmente, serissime batoste dalla vita; Ina e Dino hanno segnato duramente la sua umile gita in questa nostra vita segnata dalla puttana moira del nostro destino. Mimì si è conservato puro come l’acqua piovana ed ha conosciuto e sposato solo una donna. Mimì contro il Concordato, ha venerato sempre Gesù e la Madonna.
Nella sua tenerissima vecchiaia si gode i nipoti ed i pronipoti! Marzia Gulì, figlia di Ina, gli ha concesso il privilegio di diventare bisnonno e farsi amare ancora come un tonno. Marzia ama suo nonno inverosimilmente e lo aiuta quando va a trovarlo, a coltivare l’orto di campagna e rinfrescare la sua memoria ed il suo vissuto. Marzia è una nipote talentuosa ed un’artista di alto profilo con un soul e background ad apertura diaframmatica notevoli; la reputo una delle più belle voci contralto della musica leggera italiana. Ho seguito Marzia nei suoi concerti a Monreale e nei suoi lavori di studio presso Onda Sonora. Ascoltarla in religioso silenzio mentre cantava Seven Days di Mister Sting, mi ha emozionato. In ogni caso, mentre Mimì, Ciccio Tusa, Totò Matranga, Giovanni Mirto e tanti altri commercianti ed esercenti monrealesi si godono la loro giusta vecchiaia, io continuerò a scrivere le mie tenerissime favole per attestare il dinamismo e l’operosità di queste divine creature sempre verdi e pronte a mettersi ancora in prima fila ed aiutare figli e nipoti.
Copyright ©By Salvino Caputo