La legalità si costruisce con la cultura e con l’amore, come voleva il capitano Basile

Si è svolta oggi la quarta edizione del premio dedicato all’ufficiale dei carabinieri ucciso. LE FOTO

MONREALE, 29 aprile – La sua opera ed il suo sacrificio non possono essere dimenticati, anzi vanno insegnati alle giovani generazioni che non lo hanno conosciuto, ma che devono, invece, imparare ad apprezzarne il valore.

È stato questo, in sintesi, il messaggio che ha voluto lanciare la quarta edizione del premio “Capitano Emanuele Basile”, organizzato dalla Confraternita del SS.Crocifisso, che si è tenuto stamattina nella chiesa della SS. Trinità al Collegio di Maria, davanti ad un folto pubblico fatto essenzialmente di giovani. Studenti del liceo "Basile-D’Aleo", vale a dire le due figure alle quali non a caso sono intitolate le due principali strutture scolastiche superiori della città, due figure che costituiscono una pietra miliare nell’impegno in favore della legalità a Monreale e che vivono, proprio anche attraverso queste due intitolazioni, nella memoria storica monrealese.
Quest’anno la manifestazione ha visto protagonisti i ragazzi del liceo artistico “Mario D’Aleo”, che sotto la direzione sagace dei loro insegnanti, si sono prodotti nella realizzazione di sette tele sul tema del SS.Crocifisso, che si aggiungeranno alle cinque completate l’anno scorso e da domani daranno vita alla mostra “A Festa ru me paisi”, che sarà aperta proprio nella chiesa della SS.Trinità fino a processioone conclusa, cioè fino al 4 maggio. A fare gli onori di casa Valentino Mirto, presidente della Confraternita del SS.Crocifisso.

L‘impegno in favore della legalità è stato ribadito dalla preside del liceo Concetta Giannino secondo la quale l’obiettivo si persegue “facendo cultura ogni giorno in maniera trasversale”. Un obiettivo che la scuola insegue sul territorio con una serie di iniziative, extra curricolari che conduce.
La figura del capitano Emanuele Basile è stata ricordata da Raffaele Vecchi, priore della Confraternita Maria SS. Addolorata di Taranto, della città, cioè, dalla quale proveniva l’ufficiale dei carabinieri. “Un anello di congiunzione tra le due città – ha ricordato Vecchi – Per perseguire la legalità – ha aggiunto – siamo usciti dall’oratorio per andare sul territorio dove assistiamo cento famiglie in difficoltà in uno dei quartieri più degradati della città di Taranto, convinti che l’illegalità si vince con amore”.

Di amore ha parlato lo scrittore Fabio Salvatore, scrittore tarantino anch’egli e confrate di Maria SS.Addolorata, che ha portato una toccante testimonianza personale incentrata sul valore dell’amore del donarsi a se stessi ed agli altri.
L’iniziativa odierna aveva visto in precedenza il contributo di don Giuseppe Salamone rettore del santuario della Collegiata, nonché assistente spirituale della Confraternita del SS.Crocifisso, che ha portato i saluti dell’arcivescovo, Michele Pennisi e dell’assessore alla Pubblica Istruzione, Nadia Olga Granà, al suo terzo anno di presenza a questa manifestazione, che ha parlato in rappresentanza dell’amministrazione comunale. Presente l’Arma dei Carabinieri, rappresentata dal tenente Francesco Vivona, comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Monreale.

Questi, infine, i nomi degli studenti che hanno lavorato alla realizzazione di questo evento: Andrea Tallilli, Maria Spatoliatore, Maria Concetta Morana, Giovanni Alario, Giuliana Balsano, Ilenia Cassarà, Giusy Costanza, Ilenia Cottone, Antonina Giangrande, Ylenia Greco, Marco La Corte, Giulia Malizia, Giulia Santino, Dalila La Mantia, Stefania Renda, Jessica Argento, Jessica Lombardo, Giuseppe Modica, Anna Perna, Roberto Perna, Emanuele Stella, Giuseppe Rasa, Giuseppe Modica, Francesco Renda, Daniele Lo Re, Marco Leone, Alessio Faraci, Giuseppe Gambino, Valentina Balsano, Alessio Biondi, Martina Cappuccio, Salvatore La Mantia, Giovanni Lucchese, Antonino Minasola, Vincenzo Patellaro, Aurora Russo, Marco Salamone, Chiara Segreto, Salvatore Termini.