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I cinque schiaffi sono già alle spalle: il Monreale torna al successo con il San Gregorio Papa

Rituale foto di gruppo al termine di Monreale-San Gregorio Papa

Con un grande secondo tempo arrivano altre tre punti. LE FOTO

MONREALE, 26 novembre – Dall’Inferno al Paradiso il passo è breve. E dopo una settimana tribolata, passata a leccarsi le ferite per le cinque unghiate rimediate in contro il Palermo calcio a 5, in casa Monreale torna il sorriso, ma torna soprattutto la vittoria.

A farne le spese è stato il San Gregorio Papa, avversario di rango nella passata stagione, fino al gioioso spareggio del Paladonbosco, che oggi, al Florio di Aquino, si è dovuto inchinare al Monreale con il punteggio di 6-3. Un risultato che fotografa in maniera chiara e decisa una partita nella quale il Monreale ha meritato il successo e che lo proietta ancora in testa alla classifica del campionato di serie C2.
La cosa più importante è aver messo alle spalle la batosta del Tocha Stadium, essere riusciti a scrollarsi di dosso le paure che sarebbero potute diventare incubi se il risultato non fosse arrivato e che, forse nei primi minuti, hanno albergato nella mente dei giocatori del Monreale, che in effetti per un po’ sono apparsi titubanti e contratti.
Ed invece l’ennesima ripresa giocata a cento all’ora ha fatto andare via il Monreale come faceva Pantani sull’Alpe d’Huez, che si è alzato sui pedali ed ha saluto gli avversari. Una vittoria importante, che consolida il primato in classifica e che serve da avviso ai naviganti: il Monreale c’è e, almeno per il momento, di mollare non ne vuol sapere.

Dal San Gregorio Papa ci aspettavamo di più, perlomeno sotto il profilo caratteriale. Ed invece la squadra “rojblanca”, dalla divisa simile a quella dell’Atletico Madrid, ha tenuto botta fino a quando il Monreale ha viaggiato a mezzo gas. Quando gli uomini di mister Madonia hanno schiacciato il piede sull’acceleratore, la formazione ospite ha mostrato forse il suo vero limite.
E dire che era stato proprio il San Gregorio a passare in vantaggio con un gol “a freddo”, quando l’orologio non aveva fatto nemmeno due giri, con Parisi, ben imbeccato davanti a lo Bello e bravo ad infilzarlo con un destro rasoterra in diagonale.
È stato allora, forse, che qualche fantasma si è infiltrato nelle testa dei giocatori e del pubblico presente. La squadra appariva contratta e la manovra senza sbocchi efficaci. Fortuna che, al 18’, è arrivato il pareggio monrealese con il bomber Casamento che da due passi, facendo valere la sua prestanza fisica, è riuscito a mettere alle spalle del portiere avversario Conigliaro con un tocco astuto e preciso.
Nel finale di tempo, con il San Gregorio che aveva esaurito il bonus di cinque falli, Pietro Costantino si presentava sul dischetto del tiro libero, calciando fortissimo, ma alto.

Nella ripresa, però, il Monreale cambiava passo ed in pochi minuti la partita prendeva una direzione ben precisa: al 3’ segnava Moreno Ferraro con l’evidente complicità del portiere avversario, poi un minuto dopo Giovanni Salamone metteva dentro un comodo tap-in su invito prezioso di Costantino. Il San Gregorio provava a reagire al 12’ con Cancila, abile a trovare lo spiraglio giusto dopo aver saltato un paio di avversari, ma l’illusione durava poco: al 15’ Michele Patti dava un altro dispiacere al portiere ospite, poi al 20’ quest’ultimo se lo dava da solo, rendendosi protagonista di un’altra indecisione su conclusione ancora di Ferraro (doppietta per lui). Al 21’ andava in gol ancora Patti. A quel punto la partita era già in ghiaccio: il tiro libero realizzato da Ciaramitaro (in precedenza ne aveva sbagliato uno, facendosi parare la conclusione da un sempre attento Lo Bello) serviva solo a rendere meno pesante il passivo.
A fine match, in un trionfo d’entusiasmo, i giocatori cantavano “la capolista se ne va…”. Se il Monreale reggerà questo passo non lo sa nessuno. Quel che sanno tutti, invece, è che il Monreale di grinta e di determinazione ne ha da vendere e certamente di fermarsi non ne vuol sentire.

Le foto della Gallery sono state realizzate da Giovanni Alan Fontana