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Calcio, genitore entra in campo e picchia l’arbitro minorenne durante una partita dei Giovanissimi

È accaduto a Piana degli Albanesi mentre si disputava Conca d’Oro Monreale-Sporting Cefalù

PIANA DEGLI ALBANESI, 18 aprile – Ha già fatto il giro del web la notizia secondo la quale un giovane arbitro, tra l’altro minorenne, sarebbe stato picchiato da un genitore di un giocatore impegnato nella partita della categoria dei Giovanissimi provinciali Under 15.

“Protagonista dell’accaduto, come riporta il sito PalermoToday, un genitore della Conca d’Oro Monreale, impegnata nel match valevole per i playoff contro lo Sporting Cefalù. Secondo il referto ufficiale, l’arbitro sarebbe stato colpito alle spalle da un uomo. Ci sarebbe anche una testimonianza a confermare: “Lo abbiamo visto saltare dalle tribune, ha corso e lo ha colpito da dietro”.

Domenica, secondo la ricostruzione, sul campo “Li Cauli” di Piana degli Albanesi, l’atmosfera era tesa. Entrambe le squadre erano in lizza per avanzare al secondo turno dei playoff e quindi per la promozione. Dopo il tempo regolamentare e una serie di cartellini rossi (per falli di gioco), la situazione sarebbe rapidamente degenerata. Un uomo, successivamente identificato come il padre di un giovane calciatore del Conca d’Oro Monreale, avrebbe schiaffeggiato l’arbitro, coetaneo di suo figlio, che ha sospeso la partita, infine vinta dallo Sporting Cefalù (4-1). Il giovane arbitro, accompagnato negli spogliatoi da un dirigente della squadra di casa, è stato portato in ospedale con vertigini e nausea, ma dopo gli esami è stato dimesso ed è tornato a casa.

“Siamo mortificati per quanto accaduto – spiega Lorenzo Federico, uno dei tre dirigenti del Conca d’Oro Monreale – così come lo è il genitore coinvolto, che inizialmente ha cercato di minimizzare sostenendo di averlo solo spinto. È un gesto che condanniamo fermamente, la violenza non ha posto nel mondo dello sport. Abbiamo tenuto delle riunioni, ci siamo consultati anche con la delegazione provinciale della Federazione per capire cosa fare, ma purtroppo abbiamo dovuto escludere il nostro giocatore e il genitore. Per noi – aggiunge – certi episodi rappresentano una sconfitta. È vero che stavamo giocando per la promozione, ma questo non giustifica certo la violenza”.