Monreale, non hanno diffamato i vertici del consorzio Biviere: prosciolti Terzo e Vittorino

Per il tribunale hanno correttamente esercitato la loro attività ispettiva

MONREALE, 18 giugno – "Non hanno espresso affermazioni offensive ; hanno esercitato il diritto di critica politica; svolto il compito istituzionale, in quanto consiglieri comunali, di vigilanza e controllo su una partecipata del Comune di Monreale e hanno svolto un ruolo ispettivo nei lavori della Commissione consiliare".

Con questa motivazione il Giudice per le indagini preliminari, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica, ha dichiarato inammissibile la richiesta presentata dalla difesa del consorzio irriguo del Biviere, assolvendo da ogni contestazione i consiglieri comunali di Forza Italia di Monreale, Mimmo Vittorino e Silvio Terzo, emettendo sentenza di archiviazione definitiva. A dare notizia sono oI difensori dei due consiglieri comunali, Salvino Caputo, Nicola Nocera e Giada Caputo.

Come è noto i due consiglieri comunali avevano convocato in audizione, in prima Commissione consiliare il presidente e il direttore del consorzio irriguo del Biviere per acquisire notizie in merito al conferimenti di incarico di consulenza ad un assessore comunale e alle modalità di assunzione, quale funzionario direttivo di Alessia Meli che da consulente a titolo gratuito e poi con incarico oneroso con una indennità di 45 mila euro circa del sindaco di Monreale, era diventata con concorso pubblico e come unica partecipante funzionario del consorzio con lo stesso importo di 45 mila euro. Concorso pubblicato esclusivamente sull'albo pretorio del consorzio che gestisce il servizio idrico per i comuni di Palermo e Monreale.

I due consiglieri azzurri avevano sollevato perplessità in ordine alla regolare modalità di conferimento dei due incarichi. Il presidente del consorzio, lamentando un comportamento diffamatorio da parte dei due esponenti politici, conferiva incarico ad un legale esterno, che presentava un esposto alla Procura della Repubblica. Il Pubblico Ministero, presentava una prima richiesta di archiviazione motivando la assoluta linearità del comportamento dei due esponenti politici che avevano agito in un contesto istituzionale. Tra l'altro lo stesso statuto del Biviere prevede il controllo da parte del consiglio comunale. La difesa del Consorzio presentava opposizione e il giudice per le indagini preliminari dichiarava inammissibile la richiesta e disponeva l’archiviazione della querela ribadendo la correttezza della attività ispettiva di Terzo e Vittorino.

"Eravamo consapevoli - hanno affermato Silvio Terzo e Mimmo Vittorino - di avere agito nell'interesse pubblico richiamando i doveri del consigliere comunale. Rimane l'amarezza che né il presidente del Consiglio né gli altri consiglieri siano intervenuti a difesa della prerogative del consigliere comunale. Siamo grati ai nostri avvocati che ci hanno seguito con affetto e professionalità. Adesso stiamo valutando di chiedere l'intervento della Corte dei Conti per danno erariale, in quanto sono state impegnate migliaia di euro di soldi pubblici per l'incarico conferito al legale da parte del consorzio del Biviere, il cui Consiglio di amministrazione deve dimettersi immediatamente.

Oltre alla verifica degli atti per presentare una denuncia per calunnia nei confronti del presidente, del direttore Russo e di tutti i consiglieri. " Intanto il deputato regionale di Forza Italia Mario Caputo oltre che congratularsi con Vittorino e Terzo a nome di tutta Forza Italia, ha anticipato la richiesta di una attività ispettiva da parte della Regione per verificare eventuali violazioni amministrative commesse dai vertici del consorzio del Biviere.