Minacce e diffamazione, in appello la spunta ancora Ganci

L’ufficiale di Polizia Municipale aveva denunciato il collega Giuseppe Zuccarello e si era visto dare ragione in primo grado

MONREALE, 30 aprile – Viene confermata anche in appello la sentenza di primo grado, risalente al gennaio 2021, con cui il tribunale di Palermo condannava Giuseppe Zuccarello, dipendente del comune di Monreale, al termine di una contesa giudiziaria con il commissario capo della Polizia municipale, Castrense Ganci.

A pronunciarsi in tal senso la prima sezione penale d’appello, presieduta da Adriana Piras (Mario Conte e Luisa Anna Cattina a latere), che ha confermato ciò che aveva disposto in primo grado il giudice monocratico Sabrina Argiolas.
Zuccarello, inoltre, è stato condannato al pagamento delle spese processuali nonché alla rifusione delle spese sostenute dalla parte civile nella misura di mille euro.

I fatti risalgono al 2016, quando Zuccarello aveva avuto un pesante alterco con Castrense Ganci, che a quel tempo svolgeva il compito di vicecomandante del corpo. Da lì ne era scaturita una lite giudiziaria, dal momento che Ganci aveva denunciato Zuccarello per minacce e diffamazione.

Nel 2021, come detto, la sentenza che condannavA Zuccarello a due mesi (pena sospesa), oltre che al pagamento delle spese giudiziarie. Nel frattempo, nell’ottobre 2016, per quest’ultimo era arrivato pure il pronunciamento dell’ufficio dei provvedimenti disciplinari del Comune, che lo aveva sospeso per trenta giorni, con conseguente privazione della retribuzione.
Castrense Ganci attualmente èil responsabile del servizio sui Beni Confiscati alla mafia a stretto contatto con l’ANBSC (l’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati).