Abitano a San Giuseppe Jato, ma in territorio di Monreale, adesso affermano: “Vogliamo diventare jatini”

Il comitato per il riordino dei confini tra Monreale e San Giuseppe Jato

Al via l’iter per il riordino dei confini comunali tra le due municipalità limitrofe

SAN GIUSEPPE JATO, 25 gennaio – Al via l’iter per il riordino dei confini comunali tra Monreale e San Giuseppe Jato. Questa mattina una delegazione del comitato civico ha consegnato gli elaborati tecnici agli uffici di protocollo delle due municipalità limitrofe.

La proposta di modifica riguarda, infatti, parte del territorio di Monreale che passerebbe così al Comune jatino. Il progetto, redatto dall’ingegnere Giuseppe Macaluso e dall’architetto Raffaele Basile, fa riferimento alla legge regionale n.30 del 23 dicembre 2000. Resterà affisso per 15 giorni all’albo pretorio dei due Comuni e, nei successivi trenta giorni, i cittadini potranno presentare osservazioni. I due Consigli comunali saranno chiamati a pronunciarsi nei successivi sessanta giorni. In caso contrario è prevista la nomina di un commissario ad acta.

Il progetto verrà poi trasmesso all’assessorato regionale degli enti locali che, verificatane la legittimità e con il coinvolgimento dei Comuni interessati, autorizzerà la consultazione referendaria. In caso di esito positivo, entro i sei mesi successivi, i Comuni interessati dovranno predisporre dei progetti di sistemazione dei rapporti finanziari e patrimoniali che scaturiscono dalla variazione. Successivamente è prevista l’approvazione con decreto del Presidente della Regione.
Alla consultazione referendaria potranno prendere parte solo i cittadini residenti nelle zone interessate dal riordino dei confini. Nel caso specifico si tratta 158 residenti nelle contrade monrealesi di Dammusi, Signora, Ginestra e Bommarito. “Rappresentano – spiegano i tecnici Macaluso e Basile – lo 0,48% dell’intera popolazione monrealese”. Più consistente è invece in proporzione la fetta di territorio che la cittadina normanna dovrebbe cedere: 2.154,88 ettari, che rappresentano circa 4% dell’intero e vasto territorio monrealese, che è di 52.857 ettari. Uno dei più estesi in Italia e che confina con 25 diversi Comuni. Ad essere interessato dal riordino dei confini c’è anche un migliaio di proprietari di fondi agricoli che amministrativamente ricadono nell’agro monrealese. Si tratta di territori che nel 1182 Guglielmo II donò al Monastero di Santa Maria La Nuova.

Le aree interessate dal riordino si trovano a pochi metri dal centro abitato jatino. A seguire e promuovere l’iter in questi anni è stato il presidente del consiglio comunale jatino Rosa Italiano. A guidare invece il comitato è Salvatore Bonfardeci, residente in una delle contrade interessate dal riordino. E ieri Italiano e Bonfardeci, insieme ai consiglieri Noemi Ferrante e Roberto Crosta e ai due tecnici Basile e Macaluso, hanno preso parte a quella che è stata definitiva “una giornata storica”. “Non c’è nessuna mira espansionistica – hanno sempre assicurato i promotori dell’iniziativa -, ma solo la necessità di eliminare i tanti disagi che ci costringono a recarci a Monreale per tutta una serie di servizi che vanno dalla scelta delle scuole al medico curante”.

Chi abita in quelle contrade di fatto riceve servizi dal Comune di San Giuseppe Jato, ma paga le imposte a Monreale. A cui deve rivolgersi per ogni esigenza o controversia. Un esempio su tutti è dato dalla raccolta differenziata dei rifiuti: le imposte vengono riscosse da Monreale, ma a raccogliere i rifiuti è di fatto la ditta incaricata e pagata dal Comune di San Giuseppe Jato. Tra i disservizi lamentati in questi anni anche l’assenza di manutenzione stradale e di pubblica illuminazione.

(fonte e foto: vallejatonews.it)