Addio, Dorino, continuerai a pedalare lassù

Una grande folla ha voluto rendere l’ultimo saluto al medico morto per una misteriosa caduta dalla bici. LE FOTO

MONREALE, 10 agosto – Sulla bara c’era la maglia della sua vecchia squadra, la Polisportiva Libertas Montegrappa di Palermo, quella che indossava quando da giovane sprintava nelle corse più importanti per dilettanti e quando portava a casa prestigiosi trofei.

Una folla oceanica ha voluto rendere omaggio stamattina a Dorino Giangreco, che se ne è andato martedì, al termine di un calvario lungo, cominciato il 13 luglio scorso, dopo una misteriosa caduta dalla sua bici, mentre, come faceva quasi ogni giorno, effettuava la sua uscita per pedalare e per mantenersi in forma.
E la bici, da sempre, oltre alla sua famiglia ed alla sua professione, era il suo mondo e la sua passione. Sempre in giro per le strade del circondario, sempre pronto ad affrontare le salite e le difficoltà tanto dei pedali, quanto della vita. Così è stato ricordato il medico-ciclista, al quale oggi la comunità monrealese ha voluto rendere l’ultimo saluto.
Nella chiesa di San Castrense, una delle più grandi di Monreale, non c’entrava più nemmeno uno spillo e a causa dell’affluenza così massiccia di amici e conoscenti, malgrado il caldo torrido, ancor prima che iniziasse il rito funebre si capiva subito come questa fosse insufficiente ad ospitare la moltitudine di gente che ha voluto salutare Dorino per l’ultima volta.

Il compito di alleviare il dolore dei familiari è toccato al garbo ed alla sensibilità delle parole di don Antonio Crupi, parroco di San Castrense, che nell’affidare Isidoro Giangreco alla misericordia di Dio ed invitare tutti alla speranza, per salutare Dorino Giangreco ha citato le parole di Sant’Agostino: “Signore – ha detto il parroco – non ti chiediamo perché ce lo hai tolto, ma ti ringraziamo per avercelo dato”. Il momento dell’aspersione della bara è stato salutato dalle note toccanti del flauto traverso che intonava “Fratello sole, sorella luna”. Poi il feretro di Giangreco è stato accompagnato da un lungo corteo che, come spesso succede, si è concluso alle porte della cittadina, prima della tumulazione.