Ricordata la figura di Emanuele Busellini, vittima della banda Giuliano

Il suo corpo fu ritrovato il 22 giugno 47 in una Foiba a Giacalone

MONREALE, 24 giugno – Fu ucciso il1 maggio del ’47, giorno della strage di Portella della Ginestra, poi però il suo cadavere fu ritrovato il 22 giugno successivo, giorno degli attentati alle camere del lavoro, di Carini, Monreale, Piana, Altofonte e Partinico, all’interno di una foiba nella zona dello Strasatto, dalle parti di Fontana Fredda.

Era Emanuele Busellini, campiere dei contadini poveri di Strasatto, ucciso il Primo maggio 1947, poi il suo corpo fu nascosto in un foiba profonda oltre 30 metri dalla banda di Salvatore Giuliano subito dopo la strage di Portella della Ginestra.
La sua memoria è stata ricordata dal sindaco di Altofonte, Angelina De Luca venerdì pomeriggio dalla CGIL di Altofonte, dalla Camera del Lavoro di Palermo e dall’associazione “Portella della Ginestra dei familiari delle vittime e dei sopravvissuti della strage del 1° Maggio 1947” a Valle Monaco, in contrada Mungilicasi, nei pressi di Giacalone.
Come scrisse in quel periodo il comandante dei carabinieri di Altofonte, Busellini era “persona di buona moralità”, e per questa ragione Salvatore Giuliano e suoi uomini che ben conoscevano la correttezza di Busellini decisero di ucciderlo per eliminare un testimone scomodo che potesse collaborare con gli inquirenti che indagavano sulla strage di Portella.