Rogo di via Sant’Anna, Arcidiacono: ''Intensificheremo i controlli''

“Però occorre la collaborazione dei cittadini”

MONREALE, 16 ottobre – Dopo il grave incendio di stanotte, per fortuna con conseguenze non drammatiche, con il quale è stata data alle fiamme una catasta di rifiuti in via Sant’Anna, interviene il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono.

“I fatti della scorsa sera, e questa è una certezza – afferma il primo cittadino in una nota – non possono che lasciare tutti noi, maggioranza ed opposizione, sgomenti. L'illecito abbandono dei rifiuti, di qualunque genere e in qualsivoglia luogo, è un reato, un comportamento antisociale, un oltraggio verso i cittadini attenti, che ottemperano ai loro doveri, una minaccia per le attività economiche e turistiche che operano sul territorio, un pericolo per la salute pubblica, un oltraggio al decoro ed alla cultura.
Per tali ragioni l'amministrazione, come ha già fatto durante il periodo estivo nei tratti periferici della città e lungo le sue strade di collegamento, realizzerà nuovi stringenti controlli anche nelle aree centrali. Grazie al coinvolgimento della polizia municipale, si procederà pertanto a realizzare attività di controllo dei rifiuti e di ricerca dei responsabili, nonché ad elevare le opportune sanzioni.
Tuttavia, l'intervento dell'amministrazione da solo non basta, occorre che la comunità monrealese collabori o mutando i propri comportamenti scorretti o anche segnalando eventuali trasgressioni e trasgressori”.
Arcidiacono, poi, replica a Capizzi, che oggi, sulle pagine di Filodiretto, aveva “punzecchiato” l’attuale primo cittadino, affermando che " durante la propria legislatura, ogni giorno ordinava la rimozione dei rifiuti proprio dove questa notte ignoti hanno appiccato l’incendio. La scorsa amministrazione fece anche installare anche una telecamera di videosorveglianza poi rubata. C’è negligenza da parte dell’amministrazione nel seguire questo servizi".
“Un solo appunto devo al mio predecessore – dice Arcidiacono – tenuto conto che con lui è iniziata la raccolta differenziata in città e che questa, anche allora, prevedeva il ritiro della frazione residua (non differenziabile) una sola volta a settimana, come è possibile che Capizzi affermi ciò? Questi rifiuti venivano dunque conferiti quotidianamente in discarica con notevole aggravio di costi per i concittadini? O venivano raccolti per poi stazionare impropriamente e illecitamente in altri luoghi? Nell'attesa che il consigliere si proponga di offrire una risposta alle mie domande, avvierò un controllo retroattivo su formulari e certificati di conferimento”.