Caro Agostaro, non devi dimetterti

Riceviamo e pubblichiamo…

Caro sindaco Agostaro,
premesso che chi ti scrive è un tuo avversario politico che ha sempre manifestato il suo disappunto al tuo ruolo di primo cittadino.

Sono uno fra i tanti che si ritengono distinti e distanti dalla tua amministrazione, non ho condiviso alcune azioni e atti amministrativi, altri li ho criticati.
Non mi sono piaciuti neanche i tuoi atteggiamenti, dal punto di vista politico s’intende, e sarei un ipocrita se non avessi fatto questa premessa.
Con i voti dei tuoi elettori sei diventato sindaco di San Giuseppe Jato e anche noi, che non ti abbiamo votato, abbiamo contribuito a farti eleggere, in quanto non siamo stati bravi a implementare una campagna elettorale che ci consentisse di vincere le elezioni; ti avevamo sottovalutato, ma tu sei stato molto più bravo di noi e ti sei guadagnato la poltrona di primo cittadino.


In questo momento drammatico, solo coloro che ti hanno preceduto nella carica di sindaco possono comprendere il tuo stato d’animo e quanto tu possa essere preoccupato per il tuo paese, per questo hai tutta la mia solidarietà.
Ti invito a guardare il bicchiere mezzo pieno, ovvero, per quanto imbarazzante possa essere l’insediamento e la presenza al comune della commissione prefettizia, è possibile (auguriamoci) che l’accesso ispettivo possa concludersi con buon esito a beneficio della comunità tutta.
“Con la schiena dritta e senza farsi mettere i piedi in faccia da nessuno” (è una tua dichiarazione riferita a queste ultime vicende), mi sembra una bella frase, conflittuale però con una tua debolezza, quella di voler dimetterti dalla carica di Sindaco.
Le tue dimissioni equivarrebbero all’abbandono della nave, si è fatto già un gran parlare di un certo capitano “Schettino”.


Ancora, caro sindaco, ti ricordo il tuo slogan “Per servire non per servirsi”, quindi continua a servire i tuoi cittadini sino all’ultimo minuto.
Concludo con l’invito a non dimetterti e fare il tuo dovere sino in fondo, in questo periodo molto delicato e di emergenza sanitaria, infatti, una guida commissariale del nostro comune, che non ha conoscenze del territorio e delle esigenze imminenti della nostra comunità aggraverebbe ancora la situazione.
L’insediamento della commissione prefettizia non è per nulla ostativo per il proseguo della tua azione amministrativa.
Mi auguro, da avversario politico, per il bene della nostra comunità, che tu abbia un ponderato ripensamento sulla tua volontà di dimetterti e affrontare con la schiena dritta questo difficile cammino in attesa degli eventi che verranno, così come farebbe un vero sindaco, assumendosi le proprie responsabilità.