Ospedale Ingrassia, randagi liberi dentro il Pronto Soccorso

Scorrazzano tra i pazienti in attesa: nessun intervento da parte del personale addetto all'ingresso

PALERMO, 28 gennaio – Anche se storia vecchia - ahinoi - il fatto purtroppo non smette mai di indignare, specialmente in un periodo come questo in cui, per indiscutibili necessità dettate dalla pandemia, la natura degli ospedali (Pronto Soccorso in primis) è stata costretta a mutare, specialmente in riferimento agli ingressi. 

Il randagismo non è un fenomeno nuovo e purtroppo - avvilente anche dirlo - non sarà mai vecchio. A Monreale, del resto, ne sappiamo qualcosa e fiumi di inchiostro non basterebbero a sintetizzare la mole di segnalazioni giunte in questi anni alla nostra redazione. Che branchi di cani si aggirino liberamente sul territorio (talvolta infastidendo, talvolta no, i passanti) è una condizione che volenti o nolenti abbiamo dovuto accettare, seppur con ogni riserbo. Ma che ad alcuni randagi sia persino consentito di addentrarsi liberamente all'interno della sala d'aspetto del pronto soccorso di un ospedale, tra pazienti in attesa anche da molte ore, è un fatto sul quale non potrebbero essere chiusi nemmeno cento occhi. 

E' quanto avviene - stando alle parole di numerosi testimoni - quasi quotidianamente all'ospedale Ingrassia dove, come se nulla fosse, cani randagi si addentrano all'interno del pronto soccorso, scorrazzando liberamente tra i pazienti. A proporci la foto copertina un cittadino che, costretto ad attendere fuori dalla sala che un proprio parente venisse visitato e attenendosi in questo modo dunque alle norme anticovid, è rimasto particolarmente sopreso (e ovviamente indignato) nel constatare come invece i cani potessero entrare in piena libertà, senza nemmeno attrarre l'attenzione di qualcuno posto a sorveglianza degli ingressi. Pronta la risposta alle sue lamentele da parte del personale di sicurezza all'ingresso che - a pensarci - è degna di un (amaro) sorriso: "Il cane è qui da più di dieci anni!". 

"E' una situazione assurda - ha dichiarato a noi il cittadino - ancor più il fatto che nessuno proferisca parola sulla vicenda. Sembra quasi incredibile pensare che, se a noi esseri umani sono imposte delle regole di insindacabile valore a cui dobbiamo ovviamente attenerci per il benessere comune, ai randagi sia invece concesso di fare quel che vogliono".