La foresta amazzonica... della Panoramica Rocca-Monreale

Erbacce sempre più folte: brutta figura con i turisti e incolumità a rischio per gli utenti. LE FOTO

MONREALE, 12 gennaio – Il rischio di diventare un disco rotto c'è tutto. Ed è anche concreto. Quelle erbacce, però, che crescono rigogliose lungo la strada panoramica che da Palermo porta fino a Monreale, non si possono vedere.

Gli ordini di ragione sono molteplici e soprattutto sono sotto gli occhi di tutti. In primis quel degrado fa da pessimo biglietto da visita agli occhi dei turisti che, soprattutto nella bella stagione, arrivano a Monreale per ammirare le bellezze arabo-normanne, patrimonio dell'Unesco.
In secondo luogo, inoltre, argomento forse molto più importante, quella vegetazione costituisce un attentato all'incolumità pubblica. Tanto dei pedoni, che dei motociclisti.
Chi si avventura a piedi sul marciapiedi a bordo strada, in più di una circostanza, a causa delle erbacce presenti che nessuno recide, è costretto a scendere giù sull'asfalto e ad invadere la carreggiata. Le conseguenze che da questo gesto necessario possono derivare (speriamo mai) sono di tutta evidenza e possono portare a farci prendere qualche serio dispiacere.

Per non parlare dei motociclisti, che, quando viaggiano in salita, in direzione Monreale, soprattutto subito dopo la curva di San Ciro, sono costretti ad allargarsi sulla sinistra per non impattare sui rovi che crescono a dismisura sul lato destro della corsia e che, anche questi sembrano dimenticati da tutti. Dio non voglia che nel fare ciò si imbattano in qualche automobile che scende a tutta velocità in senso contrario.
Il pericolo lo abbiamo segnalato più volte, così come abbiamo sottolineato a più riprese il fatto che la competenza territoriale è in capo al comune di Palermo, che finora, purtroppo, ha fatto orecchie da mercante.
La necessità di una proficua interlocuzione fra i due comuni, alla luce di questi evidenti disagi, appare ogni giorno sempre più necessaria, prima di dover stare qui a commentare qualche spiacevole fatto di cronaca, che vorremmo ovviamente non dover fare.
Speriamo, a diferenza di Giovanni Battista, di non essere a lungo predicatori del deserto, ma attenti osservatori della realtà circostante e “pungolatori” costanti delle amministrazioni che governano i nostri territori.