Conigliera ancora chiusa, cambiano le abitudini degli automobilisti

Tempi incerti per la riapertura, incognita sulla durata dei disagi

MONREALE, 20 febbraio – Non può certo essere positivo il bilancio della prima settimana di chiusura di via Umberto Maddalena, meglio conosciuta come “la Conigliera”. Una settimana di passione per gli automobilisti del comprensorio, molti dei quali monrealesi.

La strada, infatti, come molti sanno, costituisce quasi una tappa obbligata per centinaia di utenti che la percorrono quotidianamente per dirigersi verso la zona occidentale del capoluogo, passando per la confluente via Pitrè o per Passo di Rigano, che apre le porte verso via Leonardo da Vinci e viale Michelangelo.
Da sabato 11 febbraio la Conigliera è chiusa a causa dell'esplosione di una bombola di gas, avvenuta all'interno di uno stabile ubicato quasi alla Rocca, nei pressi della confluenza con corso Calatafimi. Le condizioni dell'immobile interessato, infatti, sono assai precarie, tanto che i vigili del fuoco non hanno esitato a parlare di rischio cedimento nella loro relazione successiva all'esplosione. Un rischio che ha portato all'ordinanza di divieto. La strada, pertanto, può essere percorsa soltanto dai residenti (ad esempio coloro che abitano a Poggio Ridente o nella parte immediatamente attigua alla piazza di Boccadifalco).

Inutile dire quanto grande sia il disagio per le centinaia di automobilisti che nella Conigliera avevano il loro percorso più comodo per gli spostamenti quotidiani dovuti al lavoro o alla scuola.

Da una settimana, pertanto, sono nettamente cambiate le abitudini mattutine, con diversi utenti che scelgono a malincuore il corso Calatafimi, che già normalmente è intasato o, in alternativa optano per percorrere la strada Molara-Pagliarelli-via Ernesto Basile per raggiungere il capoluogo. Tutti, comunque, hanno capito che è necessario anticipare i loro spostamenti per non incappare nella mannaia del traffico tentacolare del mattino, col risultato che le strade di accesso al capoluogo si popolano maggiormente già ben prima delle 7, quando ancora percorrerle non costituisce un'impresa titanica e soprattutto snervante.
Tempi incerti per la riapertura: mettere in sicurezza l'immobile pericolante, infatti, tocca al privato che ne è il proprietario, che ha tempo 30 giorni per provvedere, ma non è affatto detto che questi sia nelle condizioni di farlo, né in che tempi.
Permane, quindi, la grossa incognita sul ripristino della normalità, ammesso che a proposito del traffico mattutino di Palermo di normalità si possa parlare. Noi continueremo a vigilare direttamente, nella speranza che il “miracolo” possa avvenire e la vecchia “Conigliera” possa tornare ad essere percorribile in tempi relativamente brevi.