40 anni fa la strage di via Scobar, oggi la commemorazione in cattedrale

Presente anche il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, generale Teo Luzi. LE FOTO

MONREALE, 13 giugno – Sì è svolta questa mattina in cattedrale la messa per il 40esimo anniversario della strage di via Scobar in cui persero la vita il capitano dei carabinieri Mario D’Aleo, l’appuntato Giuseppe Bommarito e il carabiniere Pietro Morici.

La cerimonia messa è stata presieduta dall’arcivescovo di Monreale, monsignor Gualtiero Isacchi e ha visto la partecipazione del sindaco Alberto Arcidiacono, accompagnato dalla giunta municipale, con il presidente del consiglio comunale, Marco Intravaia.
Alla celebrazione eucaristica hanno preso parte i familiari delle vittime insieme con i vertici locali e regionali dell’Arma dei carabinieri guidati dal Comandante Generale dell'Arma, Teo Luzi; il prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta; il questore, Leopoldo Laricchia; il presidente della Corte d’Appello, Matteo Frasca; l’Avvocato Generale di Corte di Appello, Annamaria Palma Guarnier; Claudia Caramanna, procuratrice dei minori di Palermo; il sindaco di Balestrate, Vito Rizzo.
Sono stati presenti all’evento anche gli studenti del liceo Basile-D’Aleo di Monreale, accompagnati dal dirigente scolastico e dai docenti dell’istituto scolastico monrealese, gli studenti dell’istituto comprensivo “Evola” di Balestrate, i membri dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Monreale.

“Occorre cogliere - ha affermato l’arcivescovo Isacchi - nel passato semi di vita nuova per la costruzione di un futuro di giustizia e pace. Questi uomini nel loro servizio per il bene comune sono stati profezia di un mondo nuovo, facendo della propria vita un dono per gli altri. La celebrazione eucaristica è una memoria profetica. Dobbiamo custodire - ha concluso Isacchi - la memoria e cogliere quei significati che danno senso al nostro presente e ci aprono alla speranza”.

Al termine della cerimonia è stata recitata la preghiera del carabiniere e subito dopo l’intervento del Comandante Teo Luzi:
“Ringrazio l’arcivescovo per le sue autorevoli parole e gli spunti di riflessione sul valore della vita. Vorrei ricordare i nostri carabinieri, il capitano D’Aleo, l’appuntato Bommarito e il carabiniere Morici, perché ricordare è importante, ma a questo vanno associati i valori che li hanno accompagnati. Il loro e’ stato un eroico sacrificio perché questi tre carabinieri sono andati incontro alla morte, consapevoli del rischio che correvano. Sono tre carabinieri che hanno accettato un rischio pur di fare il bene dei cittadini, hanno pagato con l’estremo sacrificio che è stato la perdita della vita.

Abbiamo oggi il dovere di fare memoria per i familiari che hanno subito una ferita insanabile, per i nostri carabinieri di oggi che nel loro servizio quotidiano hanno bisogno di capire il valore del loro lavoro per i cittadini. Fare memoria significa anche far capire a noi che se oggi viviamo in una democrazia con libertà lo dobbiamo ad eroi come D’Aleo, Bommarito e Morici, dimenticarlo sarebbe un grave errore, ma soprattutto lo dobbiamo ai giovani che sono il nostro futuro”.
In precedenza i caduti dell'agguato mafioso erano stati commemorati in via Cristofaro Scobar a Palermo, teatro dell’assassinio. Quindi nella caserma sede del Gruppo Carabinieri di Monreale è stato scoperto l’altorilievo realizzato e donato dal maestro ceramista Nicolò Giuliano raffigurante i caduti.