Monreale, il rischio chimera dei progetti del Pnrr

I cinque riguardanti Monreale non sono stati definanziati, ma non verranno realizzati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

MONREALE, 22 novembre – Lavorare, e pure alacremente, sapendo che tutto il lavoro faticosamente svolto potrebbe risultare vano non deve essere affatto un bel vivere.

Basta mettersi per un attimo nei panni dei bravi e volenterosi impiegati comunali per rendersene conto agevolmente. La riflessione arriva facile se si pensa a ciò che potrebbe essere realizzato a Monreale grazie ai finanziamenti del Pnrr e che, invece, per una delle tante storture del sistema, rischia di andare in fumo e trasformare tutto nell'ennesimo, affascinante ma malinconico, libro dei sogni.

L'excursus l'abbiamo più volte raccontato con dovizia di particolari su MonrealeNews fin dal marzo del 2022, quando il comune annunciò, con l'enfasi che la notizia meritava, l'ammissione a finanziamento di ben cinque progetti riguardanti la città di Monreale nell'ambito del Piano Integrato Urbano redatto dalla Città Metropolitana di Palermo. Si trattava della riqualificazione del Palazzo di Città (4,6 milioni di euro) la pavimentazione in basolato della via Roma, della via Agonizzanti e della piazzetta Vaglica (1 milione), la riqualificazione degli ex campi della Ranteria in campi da padel e tennis (1 milione), la riqualificazione dell'antivilla comunale (624 mila euro) e infine il collegamento tra il parcheggio comunale e la via Torres (circa 2,5 milioni di euro).

L'entusiasmo era tanto, ed anche giustificato, poiché si era consapevoli di essere di fronte a realizzazioni che, per un motivo o per un altro, avrebbero potuto cambiare il volto della città. Poi però è arrivata la doccia gelata del “definanziamento” del Pnrr stabilito dal governo nazionale, comunicato nello scorso mese di agosto.
L'esecutivo Meloni, in pratica, non ha detto no alla realizzazione delle opere. Ha detto no alla loro realizzazione con i fondi del Pnrr. Una differenza sottile, ma al tempo stesso enorme, poichè i progetti, pur validi, che prima godevano di un finanziamento che pareva certo, adesso necessitano di altri fondi perchè possano essere realizzati.
Arriveranno? Il punto interrogativo è lecito, anzi doveroso metterlo e pure in grassetto e l'incertezza sembra voler affondare radici solide. Insomma, l'ottimismo sull'argomento al momento appare solo un pio desiderio.

Da una breve indagine da noi condotta sembra che tre progetti su cinque (il rifacimento della pavimentazione di via Agonizzanti, piazzetta Vaglica e via Santa Maria Nuova, la riqualificazione dell'antivilla comunale e la realizzazione dell'impianto di risalita dal parcheggio comunale) siano cantierabili e teoricamente potrebbero partire a breve (spada di Damocle del rifinanziamento permettendo). Per gli altri due, cioè per la ristrutturazione del palazzo di città e la riqualificazione dei campetti della Ranteria si attende la definizione dei progetti. Le gare d'appalto sono già state espletate da Invitalia.
Il paradosso è che per tutti i progetti non esistono provvedimenti ufficiali di revoca dei finanziamenti. Dunque si procede. Si sa solo che ciò che dovrebbe essere realizzato (a questo punto il condizionale ci sia consentito) non sarà realizzato con i fondi del Pnrr e quindi servirà trovare delle altre fonti di finanziamento.

Monreale, quindi, sotto questo aspetto, rischia di essere ancora una volta “sedotta e abbandonata” e di vedere passare da lontano un treno che prima, invece, puntava dritto verso il duomo normanno. Sarebbe l'ennesima beffa che la politica nazionale potrebbe riservarci e che la nostra città certamente non merita.