San Giuseppe Jato, sulla realizzazione del palazzetto dello sport è scontro Licari-Siviglia

L’attuale sindaco propone la risoluzione del contratto, l’ex replica: “Lo sfido ad un dibattito pubblico”

SAN GIUSEPPE JATO, 11 dicembre – Ha fatto molto discutere a San Giuseppe Jato la vicenda della ventilata revoca dei fondi necessari alla costruzione del palazzetto dello Sport. Un provvedimento che la Ragioneria territoriale dello Stato avrebbe proposto paventando il rischio di danno erariale.

Stando così le cose, pertanto, tornerebbero indietro i fondi che erano stati stanziati per la realizzazione dell’opera finanziata nel 2005 con sei milioni e 150 mila euro. Tutto ciò perché la vicenda presenterebbe “un anomalo andamento dei lavori”. Di qui la proposta di “recupero delle somme ancora nelle disponibilità del Comune a tutela degli interessi erariali”.

Ad intervenire sulla vicenda è stato il primo cittadino di San Giuseppe Jato, Davide Licari: “Si tratta solo di una proposta di revoca, che riteniamo debole nei contenuti che non tengono conto di opere realizzate e successivi passaggi burocratici. Stiamo inoltre puntando alla risoluzione consensuale del contratto. Ricordo a tutti che il finanziamento risale alla precedente amministrazione, che in sette anni non realizzò l’opera. Quando nel 2012 ci siamo insediati - ricorda il sindaco- abbiamo trovato un finanziamento di 6 milioni e 125 mila euro per realizzare un impianto il cui progetto prevede il doppio della spesa. Ciononostante abbiamo fatto di tutto per realizzarla, tentando di migliorarla con delle varianti. L’opera inoltre ha rischiato più volte di farci sforare il patto di stabilità, portando il Comune al dissesto".

Non si è fatta attendere la replica dell’ex sindaco del comune jatino, Giuseppe Siviglia. “Smentisco il sindaco Licari che sostiene che in sette anni l’amministrazione Siviglia non realizzò l’opera. Dopo che l’allora opposizione consiliare – ricorda l’ex primo cittadino - denunciò alla procura della Repubblica il sottoscritto e gli ingegneri Filippo Roppolo e Onofrio Gullo per l’affidamento dell’incarico di progettazione e la vicenda si concluse a fine 2010 con l’assoluzione con formula ampia perché il fatto non sussiste, riuscii ad un anno e mezzo dalla fine del mandato ad iniziare i lavori”.
Il cantiere ha preso però il via solo nel 2011 a causa di una lunga querelle giudiziaria che vide imputati il progettista, l’ex sindaco ed il responsabile dell’ufficio tecnico, accusati di abuso d’ufficio, ma assolti nell’ottobre del 2010 con formula piena. Chiusa la lunga parentesi giudiziaria, venne firmato il contratto d’appalto.

Licari, come detto, aveva ricordato che la “precedente amministrazione in sette anni non aveva realizzato l’opera”.
Finanziato nel 2005 con sei milioni e 150 mila euro, il palasport con piscina presenta “un anomalo andamento dei lavori”. Di qui la proposta della Ragioneria territoriale dello Stato di “recupero delle somme ancora nelle disponibilità del Comune a tutela degli interessi erariali”.
“Ritengo – aggiunge Siviglia - che privare i cittadini del palazzetto dello sport con la risoluzione consensuale del contratto sarebbe un sacrilegio. Licari piuttosto che crollarsi le responsabilità dovuta alla sua incapacità amministrativa si preoccupi dei fondi a destinazione vincolata per il palazzetto che ha distratto, e del completamento di alcuni lavori finanziati dall’amministrazione Siviglia che non è stato capace, a distanza di circa 5 anni, di portarli a buon fine”. E l’ex sindaco, a cinque mesi dalle nuove consultazioni elettorali, invita l’attuale sindaco ad “un confronto pubblico affinché i cittadini possano sapere la verità”.