Una commissione d’inchiesta per fare luce sulla mancata realizzazione del centro sportivo di Aquino

Tredici consiglieri di opposizione presentano la richiesta al presidente Di Verde

MONREALE, 23 marzo – Al momento è l’ultima pagina di una storia lunga quasi tredici anni, ma certamente non sarà l’ultima. A scriverla sono tredici consiglieri comunali d’opposizione che chiedono l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla vicenda della mancata realizzazione del centro sportivo di Aquino.

La formalizzazione della richiesta è avvenuta ieri sera in Consiglio comunale con le firme di Marco Intravaia, Fabio Costantini, Giuseppe La Corte, Angelo Venturella, Giuseppe Guzzo, Antonella Giuliano, Giuseppe Romanotto, Manuela Quadrante, Rossella Pica, Sandro Russo, Aurelia Di Benedetto, Rosanna Giannetto e Giovanni Vaglica.
I consiglieri chiedono di saperne di più su una vicenda sulla quale – dicono – “non sono state riferite informazioni in sede di Consiglio comunale, organo competente in materia”. La richiesta non costituisce una novità: già nel dicembre del 2012, il Pdl aveva chiesto l'istituzione di una commissione con compiti analoghi.
Volendo ricostruire quella vicenda, della quale, peraltro, Monreale News si era occupata più volte (leggi qui e leggi qui, leggi qui, leggi anche qui), va ricordato che la frazione di Aquino, erano i tempi dell'amministrazione Toti Gullo, avrebbe dovuto veder sorgere un impianto sportivo polivalente da intitolare dal vicebrigadiere dei carabinieri Domenico Intravaia, per il quale era previsto un finanziamento di 4,2 milioni di euro. Di quell’impianto, però, non partirono mai i lavori, fino a quando (nel 2010) non fu dichiarata la non ammissibilità al finanziamento in quanto "non coerente con la tipologia e il contenuto della linea d'intervento". La realizzazione del centro sportivo di Aquino era inserita nella linea d'intervento 6.1.1.1. La non ammissibilità al finanziamento concerneva il primo lotto funzionale, per un importo di 6.614.718,00 euro.
Nel 2012, allora, lo Stato, di fronte alla mancata realizzazione dell’impianto chiese la restituzione delle somme (3,7 milioni) da dividere in tre annualità. Il sindaco di allora, Filippo Di Matteo, aveva mandato tutto l'incartamento alla Corte dei Conti. Da alora nessun'altra novità, perlomeno a livello mediatico.
Oggi l’opposizione chiede di saperne di più e c’è da scommetterci, l’argomento terrà banco nei prossimi mesi.