Monreale, la città vive un momento drammatico, ma non bisogna arrendersi

Salvino Caputo

Riceviamo e pubblichiamo...

MONREALE, 11 luglio - Essere nati o abitare a Monreale deve avere necessariamente un significato. La nostra Città è millenaria, Nasce da una leggenda. Il sogno di un Re ispirato dalla Madonna. Sorge attorno al Duomo che ha reso immortale Monreale e che ogni giorno la pone alla attenzione turistica, culturale, religiosa e architettonica del mondo intero. Abbiamo dato i natali a uomini di Chiesa, di Cultura e di Armi.

Tutto ciò deve renderci necessariamente fiero e orgogliosi di quello che siamo e dove viviamo. Nonostante si sta facendo di tutto per offuscare e far dimenticare le nostre origini. La nostra città vive innegabilmente un momento politico, sociale ed economico drammatico. Sembra che abbia perduto quel ruolo egemonico e centrale che negli anni ha sempre avuto nel contesto territoriale. Una crisi occupazionale al massimo livello. L'emigrazione di tantissimi giovani in cerca di un futuro. Il commercio è un settore in graduale scomparsa. Le storiche attività commerciali sono scomparse e sostituite da negozi di servizi o centri di scommesse che certamente non assicurano ritorni occupazionali e sviluppo economico. È triste l'immagine delle strade del centro storico con luci spente e cartelli di cessazione attività. Nonostante il turismo, offriamo strade piene di erbacce e sporche. Le splendide fontane della Panoramica al buio, senza acqua e nascoste da rovi e rifiuti. La caccia con il falcone di normanna memoria è stata sostituita con l'inseguimento dei ratti nelle storiche Piazze Guglielmo e Vittorio Emanuele.

Il riconoscimento Unesco è stato relegato a modello di comunicato stampa e selfie mentre quelle piazze e quei monumenti che dovevano ottenere protezione dal riconoscimento mondiale da venerdì sera a domenica notte sono vandalizzati dalla inciviltà pubblica protetta da una amministrazione assente e da forte di polizia che ad una certa ora lasciano il territorio alla merce della illegalità. I gabinetti pubblici sono un optional di cui Monreale turistica ha deciso di fare a meno. La via Torres pomposamente definita la porta di ingresso turistica è divenuta un suk orientale abitato da abusivi che hanno vinto la battaglia per la illegalità. Una città che alle prime ore del pomeriggio si svuota, come se fosse una città fantasma di americana memoria, la cui vitalità è garantita esclusivamente dai nostri commercianti che nonostante la crisi si impegnano a animare culturalmente e festosamente Monreale. I nostri storici quartieri lasciati in abbandono, anche dal punto di vista dell'ordine pubblico. Una criminalità dilagante specialmente in periferia, nonostante la encomiabile attività dei Carabinieri. Sono scomparsi i grandi eventi culturali. Le mostre, quelle poche, diventano un affare per gli organizzatori che intaccano soldi salvo poi non riversarle se non con i spiegabile ritardo alle casse comunali. La città sembra demotivata, rassegnata e assente. Avvolta nella soluzione dei problemi quotidiani sapendo di non potere contare sulla cosa pubblica. Ci sono tutte le condizioni per fare prevalere la rassegnazione. Ma non dobbiamo arrendersi né perdere il piacere di ammirare il bello che è attorno a noi ogni giorno. Non dobbiamo rassegnarci, ma reagire.

Chiamando a raccolta tutti coloro che condividono l'orgoglio di essere monrealesi. La Città non è di chi la amministra pro tempore. Anche il più illuminato dei governanti deve rendere conto al popolo. Mi chiedo come altri comuni a noi vicini che non hanno il privilegio della nostra cultura o la rara bellezza dei mostri monumenti o la perfezione architettonica delle nostre Piazze vivono di turismo, il commercio prolifera e le strade sono continuamente piene di gente. Non servono soldi. Il dissesto non può essere un alibi. Vi sono iniziative a costo zero che possono entusiasmare una comunità. Serve passione, ingegno, fantasia e amore per Monreale. Ma è proprio vero che si tratta di sentimenti che chi non ha non può nè possedere, nè trasmettere.

* ex sindaco di Monreale