Il Comune venda le aree del 30% cedute da chi edifica

Alberto Arcidiacono

La proposta è di Alberto Arcidiacono, candidato a sindaco “in pectore”

MONREALE, 3 ottobre – “Perché non pensare oggi ad una alienazione delle aree cedute, con diritto di prelazione dei proprietari originari o ai loro avente causa, dietro un corrispettivo derivante dal valore di mercato?”.

La proposta è quella di Alberto Arcidiacono, candidato a sindaco “in pectore” alle prossime amministrative, che interviene a proposito del famoso 30 per cento, ovvero quella quota di terreno che chi edifica è costretto a cedere gratuitamente al Comune per consentire le opere di urbanizzazione secondaria.
“Non sarebbe meglio per l’Ente - afferma Arcidiacono - cedere tali aree, prive di capacità edificatoria sulle quali potrebbero sorgere opere pertinenziali quali campetti per il gioco, orti, piscine, etc? In questo modo si valorizzerebbero tutte quelle superfici territoriali oggi in stato di abbandono e a notevole rischio incendio. Ed allora sì che si potrebbero realizzare, con i ricavi, tante opere di urbanizzazione secondarie per le quali il Comune ha solo incamerato volumetrie virtuali. Un patrimonio immobiliare mai utilizzato fossilizza e sbarra ogni forma di sviluppo.

La realtà odierna – dice ancora - è quella di avere trasferito al patrimonio comunale migliaia di aree di modesta estensione territoriale. Su queste per ovvi motivi nessuna opera di urbanizzazione secondaria potrà essere realizzata. Sicché il Comune dispone di tutta quella densità edilizia non asservita ai lotti edificati senza di fatto poterla impiegare.
La cessione del 30% dell’area – conclude – da molti concittadini viene vista come imposizione, e altro non ha fatto che agevolare tutti coloro che, non essendo in possesso di aree sufficienti per la redazione dei piani di lottizzazione, hanno potuto, al loro pari, dare corso ad attività edificatorie”.