Edilizia: il Consiglio comunale dice sì, cade il cosiddetto ''30 per cento''

La norma era stata introdotta 40 anni fa. Adesso, anziché cedere, chi vorrà costruire dovrà pagare

MONREALE, 1 settembre – Verrà ricordata a lungo la seduta odierna del Consiglio comunale. Cade, dopo 40 anni di presenza ingombrante, il cosiddetto 30 per cento. Quella norma, cioè, che imponeva a chi voleva realizzare una costruzione di cedere questa quota del proprio terreno al Comune.

Quella che l’assessore all’Urbanistica, Rosanna Giannetto dal microfono dell’aula ha definito “una svolta epocale”, è arrivata quando l’assemblea si è espressa per appello nominale, chiudendo la sua votazione con 15 sì e 4 astenuti.
Chi vorrà costruire, pertanto, non sarà obbligato a cedere la quota del cosiddetto “30 per cento” al Comune, ma sarà costretto a pagare, consentendo quindi a quest’ultimo di monetizzare secondo somme che, come ha riferito in aula il Rup del provvedimento, Mario Arcidiacono, sono previste dalla legge.


Passa, pertanto, un provvedimento a forte connotazione politica della giunta comunale, convinta di aver tolto un balzello ai cittadini, un ostacolo che spesso ha impedito la realizzazione di fabbricati, anche per civile abitazione, poiché in tanti casi, certamente più di mille, giusto per avere un ordine di grandezza, il terreno non era raggiunto da strade pubbliche o per ostacoli di altro genere. Col risultato che il Comune si ritrova oggi con oltre mille lotti inutilizzati, dei quali non sa cosa farsene, dei quali, incvece, possibilmente il vecchio proprietario avrebbe saputo cosa fare.


L’approvazione, tuttavia, non è stata indolore. Anzi, non è escluso che qualche mugugno in seno alla maggioranza possa lasciarlo. Prima di approdare in aula, infatti, il provvedimento era stato esitato dalla terza commissione (Edilizia), presieduta dal “mosaicista” Francesco La Barbera, ma era stato esitato con cinque emendamenti, oggi impallinati dall’assemblea. Due di questi, tra l’altro, avevano incamerato il parere contrario degli uffici. Il più importate di questi prevedeva la possibilità di individuare più di una soluzione per il terreno da cedere: o, appunto, la cessione, o la monetizzazione o la destinazione ad uso pubblico. Argomenti, però, sui quali la maggioranza ha fatto quadrato, respingendo gli emendamenti “senza passare dal via”. Motivo per il quale il Mosaico, come ha annunciato ufficialmente il capogruppo, Fabrizio Lo Verso, ha deciso di astenersi al momento del voto finale.