Un progetto civico tradito nel corso di un quinquennio

Riceviamo e pubblichiamo...

Egregio Direttore,
Le sfide che ci propone il futuro sono ardue e difficili. Stanno prendendo corpo nel mondo intero preoccupanti tendenze disgregatrici. Sussulti di guerre dettate dal sovranismo e dal fanatismo religioso, rigurgiti razziali, intolleranze e disprezzo dell’altro minacciano il futuro dei sistemi democratici.

Violenze di genere e di gruppo attecchiscono tra i giovani e lanciano segnali pericolosi per il destino delle future generazioni. Tutto questo non avviene per caso. Questi sono i segnali di un decadimento culturale e morale al quale non è estranea la qualità dell’offerta politica.
Nuovi politicanti dalle loro strategie, dalle manovre, hanno escluso l’essenza: “la Politica” che è l’arte di guardare il presente per disegnare il futuro.
Urge risvegliare nelle coscienze un sano sentimento di “bella politica” tesa a proporre soluzioni, piuttosto che strategie per accaparrarsi i voti.
L’8 ed il 9 giugno prossimo i cittadini monrealesi non saranno chiamati ad eleggere “mister muscolo” ma a dire se vogliono una Europa più forte e più autorevole; saremo interrogati sul tipo di comunità civica che vogliamo costruire per le future generazioni.

Assistiamo invece ad ipocrite passerelle nelle quali si scopre la grande originalità, la scoperta cioè della componente civica. Solo chi è afflitto da problemi di memoria non ricorda che le stesse parole sono state pronunciate nel 2019 e tradite nel corso di un quinquennio.
Solo gli afflitti di miopia politica non si accorgono che chi ha preteso di lasciare i partiti alla Rocca è stato risucchiato all’interno di una destra ingorda, macchiata di antieuropeismo, incline allo scontro, afflitta da sentimenti antidemocratici.

Purtroppo l’andazzo dei nuovi politicanti è contagioso e non si può escludere che esso non abbia potuto infettare la sinistra, nella quale mi onoro di militare, come paventato dai più recenti fatti nazionali e dai ritardi di circoli prigionieri di logiche più tese alla ricerca del chi che protesi ad individuare cosa fare per l’Europa, per il Paese, per le Città.
Urge quindi richiamare il senso delle responsabilità di tutti gli uomini di buona volontà.
Oggi più che mai il futuro dei nostri figli è nelle nostre mani, ma è soprattutto nelle mani dei giovani, i più diretti interessati e delle donne nelle quali è innato l’interesse verso il futuro dei propri figli.

 * militante del Partito Democratico