L’ipocrisia del progetto civico

Riceviamo e pubblichiamo...

In questi giorni il sindaco Arcidiacono, ricandidandosi, ha raccontato che il suo progetto per le prossime elezioni è civico. A non pochi tale narrazione è apparsa molto stridente con la realtà oggettiva.

Ovviamente, il sindaco si è guardato bene dal chiarire cosa ci starebbe a fare nella sua coalizione la Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro, che per propria espressa affermazione, sarebbe “rinata per favorire il ritorno alla politica come la si intendeva e praticava un tempo, con ruolo centrale dei partiti”. In tal senso si può essere d’accordo o meno, ma non si può arrivare ad occultare la natura ed il significato politico della presenza della DC anche in questo progetto politico. Ma, contenti voi…

Altro elemento che denota il tentativo debole di nascondere la natura di destra dell’amministrazione è testimoniato dal corso di questi anni. Basterebbe ricordare quante volte, a ragione, il consigliere Mannino da Grisì, capogruppo proprio della lista personale del sindaco, ha sottolineato che “l’amministrazione e la maggioranza sono al 90% di destra”; E se lo ha detto lui, in tempi non sospetti e senza mai essere smentito, perché non credergli?

Senza possibilità di smentita, si potrebbe inoltre ricordare l’impegno profuso dalla stragrande maggioranza dei consiglieri e degli assessori ingaggiati nei modi più disparati a sostegno del partito della Meloni e di Musumeci, in occasione delle elezioni regionali e nazionali. Inevitabilmente viene da chiedersi e chiedergli: Erano pure quelle elezioni civiche ed il sindaco per distrazione non se n’è accorto?
C’è poi il senso di imbarazzo che i capi della destra locale, ed in primis il sindaco, vorrebbero sottacere. Ne è prova l’aver rinnegato e ritirato il simbolo di Fratelli d’Italia a campagna elettorale partita e manifesti e facsimili già in distribuzione. Tal che verrebbe voglia di esprimere piena solidarietà al segretario provinciale di Fratelli d’Italia che si è visto strappare in faccia il suo simbolo ed è stato messo alla porta in malo modo. Al momento è certo che il principale partito italiano non avrà il proprio simbolo ma sarà “spalmato” su un paio di liste di Arcidiacono e Intravaia. Insomma, potrebbero apparire cose da poco che nascondono furbizie di altrettanto poco conto. Ma allora perché questa finzione, signor sindaco?

 

Bastava dire: “il mio è un progetto politico fatto di partiti e liste civiche”. Non ci sarebbe stato nulla di strano, se non, forse, la perdita di qualche consenso, che per voi forse dovrebbe essere un’inezia. Invece, no! Si è preferito ricorrere ad una narrazione che poggia le basi su un falso d’autore secondo cui la società civile sarebbe migliore della società politica, col piccolo particolare che però lei stesso ed Intravaia siete pienamente parte di quest’ultima. Mah!
Sottolineo ciò perché la contrapposizione non può essere tra forze civiche e forze politiche, ma dovrebbe essere tra forze che si contrappongono per storia e programmi e si collocano “geograficamente” su posizioni alternative. Peraltro, in questi cinque anni abbiamo assistito a comportamenti poco edificanti che violano alla radice il senso della partecipazione democratica che nessuna maschera di civismo può giustificare. Cos’altro sarebbe stato il cambio di casacca di consiglieri, trasmigrando da una parte all’altra? Sarebbe una pratica civica o di esempio civile? Signor sindaco, non ci aspettiamo risposte, così come non ne abbiamo visto in 5 anni. Pretenderemmo però, almeno un dibattito più alta di quello partito nel primo turno di cinque anni fa e al quale anche in questi giorni temo che ci dovremo abituare.

La democrazia, perché funzioni, ha bisogno di almeno due componenti che possano confrontarsi, sfidarsi sui temi e concorrere per una alternanza che resta l’unico lievito per raggiungere soluzioni e sintesi superiori. L’area del centrosinistra, a breve presenterà una proposta alternativa al centro destra locale e cercherà di fare fino in fondo la propria parte. Non credo che avrà eventualmente paura del ruolo di opposizione, perché spesso la democrazia si sviluppa con più dignità proprio da lì. Credo che il PD come il M5S ed altre formazioni continueranno comunque ad essere presenti in città, con i pregi ed i difetti che ognuno si porta sulle spalle.

Di certo, come queste forze, e in particolare il PD in cui milito, non si sono fatte relegare alle porte della Rocca, non credo abbiano intenzione di incassare silenti ed inermi anche “una spallata definitiva”. Più che di spocchia, consiglierei di vestirsi con una buona corazza, se non altro per evitare qualche brutta lussazione elettorale, sempre possibile, anche quando si ha vento a favore.

 

 * Ex deputato del PD