Palermo, i carabinieri rinvengono una pistola nella bara del boss Agostino Badalamenti

Il ritrovamento dopo le dichiarazioni del neo collaboratore Salvatore Bonomolo

PALERMO, 15 luglio – Nella mattinata di ieri, presso il Cimitero di “Santa Maria di Gesu’”, i Carabinieri del Nucleo Investigativo, in ottemperanza al decreto di esumazione straordinaria di cadavere e perquisizione emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia (a firma del Procuratore Aggiunto De Luca e Sostituto Procuratore Malagoli), rinvenivano una pistola a tamburo, di fabbricazione italiana, e una borsa contenente oggetti vari occultati all’interno della bara del defunto Agostino Badalamenti, deceduto per cause naturali l’1 giugno 2005 all’età di 46 anni, già reggente del mandamento mafioso di Palermo Porta Nuova.

Badalamenti era balzato agli onori della cronaca poiché, dopo essere stato arrestato in flagranza di reato per l’omicidio di Michele Lipari il 22 agosto 1979, si era finto pazzo riuscendo ad ottenere la semi infermità mentale e ad evitare l’ergastolo facendosi rinchiudere nel manicomio giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto per 18 anni. Scontata la pena, nel 1999 veniva investito direttamente da Bernardo Provenzano della carica di reggente del citato mandamento più importante della città. Nuovamente arrestato dai carabinieri nel 2003 con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione, morì due anni dopo a seguito di una malattia.
A tale rinvenimento contribuivano le dichiarazioni del neo collaboratore Salvatore Bonomolo, il quale ha riferito che, prima della tumulazione del cadavere, aveva inserito all’interno della bara di Badalamenti una pistola e un pacchetto di sigarette. L’arma verrà trasmessa al RIS di Messina per l’analisi balistica e per verificare se in passato sia mai stata utilizzata per commettere delitti.