Salvatore Cangelosi uno scrittore ‘‘sui generis’’

A Casa Cultura la presentazione del suo libro: Basco Blu, Ricordo di Ubaldo Mirabelli, Torri del Vento Edizioni

MONREALE 27 giugno – È stato un pomeriggio particolare, quello che si è appena concluso nei prestigiosi spazi di Casa Cultura a Monreale, in occasione della presentazione del libro di Salvatore Cangelosi sulla figura di Ubaldo Mirabelli.
L’evento culturale è stato organizzato dall’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Monreale con il patrocinio del Comune di Monreale.

Il personaggio del libro è Ubaldo Mirabelli, figura di primissimo piano nel panorama culturale italiano, ma non solo; storico dell’arte e musicologo di grande levatura è stato Sovrintendente del Teatro Massimo dal 1977 al 1995 e ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo. La copertina è essenziale ed esaustiva al tempo stesso; quel basco blu su fondo nero è la sintesi di un tributo all’uomo e all’intellettuale.
Lettore di libri per antonomasia, il professore Mirabelli era stato un assiduo frequentatore di librerie storiche di Palermo, ed è in questi luoghi da lui prediletti che avvenne l’incontro tra l’intellettuale e il giovane Cangelosi.
Incontri che divennero più ravvicinati e frequenti nel tempo, e che probabilmente hanno segnato le tappe future del suo percorso di scrittore, esperienze rimaste indelebili nella memoria, tanto da diventare oggi il tema della trattazione sapientemente elaborata di questa sua ultima opera.


Ma, vediamo di conoscerlo meglio questo nostro scrittore dallo sguardo serio e poco incline al sorriso, ma, non per questo meno cordiale e gentile.
Scrittore di libri, e libraio nello stesso tempo fin dal 1979, Salvo Cangelosi ci consegna la sua ultima opera letteraria attraverso le parole di una scrittrice del calibro di Amelia Crisantino.
Salvo Cangelosi di libri ne ha letti tanti, diventando un esperto e smaliziato libraio-scrittore; della lettura ne ha fatto la sua più grande passione e il suo mestiere, una pratica quotidiana a cui dedica il suo impegno di intellettuale.
Lo si può incontrare nella piazza principale a Monreale, immobile a scrutare le cose, le persone, con lo sguardo apparentemente sognante, ma, pronto a cogliere gli aspetti più reconditi e bizzarri di una quotidianità sospesa tra spazio e tempo.


Il suo è un mondo fatto di parole scritte e di personaggi che egli ha osservato con discrezione e precisa attenzione, cogliendo gli aspetti più intrinsechi, servendosi del suo immenso bagaglio di conoscenza. Da questi incontri più o meno palesi egli ha subìto il fascino e la curiosità.
Salvo Cangelosi non ama definirsi uno scrittore nel senso stretto del termine, egli scrive per sé, come ha dichiarato in una intervista di qualche tempo fa, egli solca la memoria di quegli incontri e ci omaggia di figure tracciate con profondo lirismo.
Momenti vissuti e raccontati attraverso quel filo della memoria che lega le esperienze personali all’attualità del proprio modo di essere.
Salvo Cangelosi dimostra tutta la sua abilità di scrittore navigando tra aneddoti e frammenti di vita quotidiana, che ricompone con sapiente maestria.
Un’alchimia di sublime poesia si ravvisa nell’immagine che offre attraverso le sue parole, quando così descrive il Mirabelli; “La sua figura ricordava quella di certi professori di college inglesi. Era imbattibile nel riempire ogni parola di significato”.


E prosegue “Ho sempre pensato che il suo sapere agisse come un filtro magico, anch’io caddi nella ragnatela della sua cultura, ma ne ricavai gran profitto”.
In queste parole c’è tutta l’ammirazione per l’intellettuale e il fascino di cui abbiamo fatto cenno.
E ancora “Lo ascoltavo conversare: ed era come fare lo slalom tra i molti saperi che padroneggiava: filosofia, arte, storia, musica e pittura… restavo sempre più incantato”.
Pochi tratti, segni e pennellate, bozzetti che descrivono la personalità del Mirabelli meglio di tanti manuali di letteratura.
La sua capacità di cogliere l’essenza e la portata di uomini di cultura come Ubaldo Mirabelli e la personale originalità di raccontarli al lettore, lo pongono tra gli scrittori emergenti del nostro panorama culturale e letterario.
Nel corso dell’evento il Presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci Filippo Di Fazio ha annunciato l’istituzione di un premio letterario, la “Rosa d’Argento” che sarà assegnato annualmente a quelle personalità della cultura che sapranno distinguersi per talento e impegno.
Il libro scritto da Salvo Cangelosi è uno scrigno di ammirabile passione, e di efficace descrizione di un intellettuale del nostro tempo troppo spesso dimenticato, che il Cangelosi con la suo ricordo riporta prepotentemente alla ribalta, collocandolo nel posto che gli spetta.