Nell’odierna Festività del 26 Dicembre 2020, mi sta a cuore ricordare un Santo che adoro ed ho pennellato con colori intensi e policromatici nel mio ultimo libro Vangelo secondo Salvino.
Curiosare, dettagliare e riempire il maledetto turnover delle 24 ore, irrompendo nell’intimità delle persone che amo, stimo, ammiro, condivido, è la nota compulsiva del mio carattere ideativo e creativo.
Ho tormentato “mio fratello” Pino Daniele con diverse email spedite su Andromeda ed alla fine del film, Pino Daniele mi ha risposto: “Fratello Salvino, mi proponi una Jam-Session poetica tra le mie liriche ed i tuoi componimenti lirici e le tue ottave, per augurare un felice Natale a tutte le sorelle e fratelli cittadini del nostro mondo in fiamme”.
Ho voluto dedicare la Favola del Natale 2020 allo zio Nino u Caccamisi per chiudere in bellezza momentaneamente il mio ciclo di favole dedicato ai personaggi più operosi e fantasisti tra gli esercenti, artigiani, uomini veri in carne ed ossa, che hanno operato una rivoluzione commerciale nella mia amatissima Monreale.
Nella giornata odierna sono inverosimilmente elettrizzato perché la Favola odierna è un appuntamento storico con la mia vita di biografo dei grandi personaggi monrealesi ed un appuntamento, una sfida titanica con la mia memoria, con la mia adolescenza ed il mio archivio storico custodito nella mia amigdala.
Restituire alla vita di memoria, dopo la sacra cerimonia della commemorazione dei nostri cari defunti del 2 novembre scorso, è un lieve passo di una danza caraibica destinata a durare eternamente nel tempo che verrà, se questo tempo mafioso non soccomberà al nulla eterno di paganesimo tetro e senza frontiere.